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L'altra celiachia

Non è una forma attenuata della celiachia. Ma una malattia a se stante, diversa dal punto di vista molecolare e della risposta immunitaria anche se la causa scatenante è la stessa. Sensibilità al glutine (gluten sensitivity), così viene identificata dai ricercatori che in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica BMC Medicine dimostrano per la prima volta le caratteristiche di questa entità clinica che in Italia interessa circa 3 milioni di persone e almeno 20 milioni di americani. Lo studio è stato realizzato dall’italiano Alessio Fasano, professore di pediatria, noto per le sue scoperte nel campo della biologia delle mucose, da diversi anni in forze all’università del Maryland School of Medicine, a Baltimora. Ha collaborato l’università di Napoli, dove sono stati reclutati i pazienti che hanno preso parte all’indagine. La prima firma dell’articolo è la dottoressa Anna Sapone, una dei maggiori esperti in questo campo La gluten sensitivity viene sempre più spesso segnalata negli ambulatori medici. È un disturbo per il quale non esiste un nome corrispondente in lingua italiana perché è uscito allo scoperto di recente. Viene diagnosticato in pazienti soprattutto adulti con problemi in larga parte intestinali che in passato venivano classificati fra quelli con colon irritabile.

SEI PERSONE SU CENTO - Si stima che i sensibili al glutine siano il 6% della popolazione mentre i celiaci si fermano all’1%. «Finalmente siamo riusciti a inquadrare questa nuova condizione distinguendola dalla celiachia. Si pensava che la sensibilità al glutine non esistesse e che chi ne soffriva traeva vantaggi da un’alimentazione priva di questa sostanza solo sulla base di un effetto placebo. Non è così», dice Fasano, uno degli esperti che all’inizio di febbraio hanno partecipato a Londra alla prima Consensus Conference on Gluten Sensitivity. Uno degli obiettivi dei ricercatori adesso è comprendere i motivi che hanno determinato il nuovo fenomeno e la sua rapida diffusione, legata probabilmente al consumo di alimenti ricchi di glutine «pesante». Secondo Ciro Vestita, docente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, uno degli esperti di Unomattina, trasmissione di RaiUno, gran parte della responsabilità è da attribuire al grano moderno: «Sono grani iperconcimati, contengono una quota di glutine superiore del 12% rispetto al normale. In queste frazioni di glutine esistono componenti tossiche che rendono difficile la vita ai soggetti border line per la celiachia». Insomma la nuova sensibilità sarebbe determinata dalla sempre maggiore rarità dei grani gentili, adatti a tutti.

NUOVO PARADIGMA - «Un problema ignorato per anni. Pensavamo che i benefici legati al taglio del glutine dalla dieta di queste persone fossero dovuti all’effetto placebo», che sdogana definitivamente i Sensibili al glutine , spiega Alessio Fasano, origini campane, autore di alcuni dei più importanti lavori sulla celiachia.

Qual è la novità dello studio pubblicato su BMC? «È una ricerca che cambia completamente l’inquadramento di questi disturbi. Abbiamo dimostrato che esiste un’entità clinica distinta dalla celiachia per patogenesi e geni coinvolti. Una forma chiamata sensibilità al glutine che affligge le persone sane. Le mucose intestinali in questi pazienti sono normali e non mostrano i danni tipici della celiachia anche se l’intestino è infiammato».

Qual è la differenza tra le due malattie? «La celiachia è una malattia del sistema autoimmunitario. Dipende da difetti dell’immunità innata, cioè quella di cui siamo dotati dalla nascita, e dell’immunità adattiva cioè di quella che permette all’organismo di produrre anticorpi specifici per eliminare una molecola nemica. Questo meccanismo viene attivato nel giro di due o tre settimane».

Per quanto riguarda la sensibilità al glutine quale tipo di difetto immunitario è implicato? «Esiste in queste persone un difetto di immunità innata. La reazione al glutine è immediata, poche ore, al massimo giorni tra l’introduzione delle sostanze sensibilizzanti e l’insorgenza dei sintomi. Nella celiachia invece i danni possono manifestarsi dopo mesi o addirittura anni».

Quali sono i sintomi tipici dei Sensibili al glutine? «Sono simili a quelli delle persone con colon irritabile. Dolori addominali, gonfiore, emicrania, annebbiamento della memoria, mancanza di lucidità, depressione. La soglia di tolleranza al glutine è individuale. In altre parole una persona può avere problemi di questo tipo mangiando mezzo panino o un solo boccone di pasta. Altre invece possono consumare alimenti ricchi di glutine in abbondanza senza avere conseguenze. La sensibilità può aumentare nel corso della vita o scomparire naturalmente senza lasciare danni, a differenza della celiachia che si accompagna a un effetto cumulativo».

Questa nuova malattia è conseguenza di alimenti a base di glutine pesante, tossico?
«Di sicuro queste reazioni anomale dipendono da prodotti dove la percentuale di glutine è stata aumentata artificialmente. Il nostro organismo non si è evoluto abbastanza per riuscire a gestire queste sostanze».

Fonte: Corriere.it