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Diabete e malattia cardiovascolare: le nuove linee guida ESC. Ecco che cosa cambia

La European Society of Cardiology (ESC) ha presentato, in occasione del congresso ESC 2019 di Parigi, le nuove linee guida sulla gestione e la prevenzione delle malattie cardiovascolari (CVD) nei pazienti con diabete e prediabete, aggiornando così quelle del 2013. «Gli ultimi 5 anni sono stati il momento più emozionante nella ricerca sul diabete» ha affermato Francesco Cosentino, del Karolinska University Hospital in Svezia. Nelle nuove raccomandazioni, redatte in collaborazione con la European Association for the Study of Diabetes, è stata effettuata una nuova classificazione per il rischio cardiovascolare (CV) nei diabetici. Il rischio viene diviso, in base alla durata della malattia e alle comorbilità, in medio, alto e altissimo, piuttosto che indicare solo la necessità del paziente di una prevenzione primaria o secondaria. Inoltre, la metformina non appare più come terapia di prima linea per tutti i pazienti con diabete di tipo 2. Vengono invece consigliati, sulla base di ampi studi sugli esiti CV, gli inibitori SGLT2 (cotrasportatore sodio-glucosio) e gli agonisti del recettore del GLP-1 (glucagon-like peptide 1) come terapia di prima linea nei pazienti mai trattati con CVD accertata o ad alto e altissimo rischio. Farmaci che possono essere aggiunti in caso di trattamento in corso con metformina. Come ha spiegato Peter Grant, della University of Leeds nel Regno Unito, il controllo glicemico non dovrebbe essere dimenticato, dato che aiuta a prevenire le complicazioni microvascolari a occhi, nervi e reni. Si raccomanda di puntare a un livello di emoglobina A1c inferiore al 7%, specialmente nei giovani adulti, mentre quello di lipidi dovrebbe essere di 2,5 mmol/L, 1,8 mmol/L e meno di 1,4 mmol/L in caso di pazienti a medio, alto e altissimo rischio per CVD, rispettivamente. Infine, gli inibitori del PCSK9 (proprotein convertase subtilisin/kexin type 9) dovrebbero essere assunti dai pazienti con un rischio molto alto per eventi CV, i quali possono anche utilizzare l'aspirina, controindicata invece per coloro in cui il rischio è moderato. Il documento è apparso anche sulla rivista European Heart Journal e, come sottolineato da Cosentino e Grant, riflette un aumento senza precedenti della base di prove disponibili per gli operatori sanitari a cui fare riferimento nelle loro consultazioni quotidiane.

Linee guida ESC

https://academic.oup.com/eurheartj/advance-article/doi/10.1093/eurheartj/ehz486/5556890

Tratto da: Diabetologia33, 22 settembre 2019