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TIRZEPATIDE: UNA NUOVA ARMA PER COMBATTERE LA NEFROPATIA DIABETICA

Durante la 58° edizione del congresso europeo della Società Europea per lo Studio del Diabete (EASD) sono stati presentati i risultati di un’analisi post hoc dello studio SURPASS-4, riguardante l’efficacia della tirzepatide, doppio agonista del recettore del GIP (gastric inhibitory peptide) e del GLP-1 (glucagon-like peptide-1), in termini di riduzione degli eventi renali nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2D). Lo studio è stato condotto su 2002 pazienti con T2D non controllato con la sola terapia ipoglicemizzante orale, trattati con qualsiasi combinazione di metformina, sulfonilurea o SGLT2-inibitore e con HbA1c 7,5-10,5%, BMI ≥25 kg/m2 e malattia cardiovascolare accertata o un alto rischio cardiovascolare. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale al trattamento con dosi crescenti di tirzepatide (5 mg, 10 mg o 15 mg; 1 iniezione sottocutanea settimanale) o al trattamento giornaliero con insulina glargine 100 U/mL titolata in base al controllo glicemico, per una durata mediana di 85 settimane. Al basale, i partecipanti avevano un filtrato glomerulare (eGFR) medio di 81±21 mL/min/1.73 m2 e un UACR (urine albumin-creatinine ratio) mediano di 15 (5-56) mg/g. Il tasso medio di declino dell'eGFR è stato di -1.4±0.2 mL/min/1.73 m2 all'anno nei gruppi trattati con tirzepatide e di -3,6±0,2 mL/min/1.73 m2 all'anno nel gruppo trattato con insulina (differenza tra i gruppi: 2,2, intervallo di confidenza [IC] al 95% da 1,6 a 2,8). Rispetto all'insulina glargine, la riduzione del tasso annuo di declino dell'eGFR indotto da tirzepatide è stata più pronunciata nei partecipanti con eGFR <60 mL/min/1.73 m2 rispetto a quelli con eGFR ≥60 mL/min/1.73 m2 (differenza tra i gruppi: 3,7, IC 95% da 2,4-5,1). L'UACR è aumentato dal basale al follow-up con insulina glargine (36,9%, IC 95% da 26,0 a 48,7]), ma non con tirzepatide (-6,8% [da -14,1 a 1,1]; differenza tra i gruppi -31,9% [da -37,7 a -25,7]). Inoltre, i partecipanti che hanno ricevuto tirzepatide hanno mostrato un'incidenza significativamente inferiore dell'endpoint renale composito (tempo alla prima comparsa di declino dell'eGFR di almeno il 40% rispetto al basale, malattia renale allo stadio terminale, morte per insufficienza renale, macroalbuminuria di nuova insorgenza) rispetto a quelli che hanno ricevuto insulina glargine (HR: 0,58, CI 95% da 0,43 a 0,80). Questa analisi mostra un ulteriore beneficio di tirzepatide, oltre ai noti effetti positivi sul peso e sul controllo metabolico in pazienti con e senza diabete. Tirzeparide è infatti in grado di rallentare il declino dell'eGFR e di ridurre l'UACR nei pazienti con T2D ad alto rischio cardiovascolare rispetto all'insulina glargine.

Fonte:

EASD Congress 2022 - Heerspink H et al, The Lancet Diabetes and Endocrinology, 2022 DOI: 10.1016/S2213-8587(22)00243-1.

Tratto da: Cardiolink, Vincenzo Castiglione, 10 ottobre 2022