Alzheimer, rischi dal colesterolo

Pubblicato il 24/11/2022

Un nuovo studio sui principali fattori di rischio per l'insorgenza della malattia di Alzheimer si concentra sul colesterolo e apre la strada a un possibile trattamento terapeutico con farmaci usati per trattare il colesterolo, ma è ancora presto per sapere se ci saranno benefici per i pazienti. Sui topi si è visto un miglioramento.

Il nuovo studio dell'équipe di ricercatori del Mit (Massachusetts Institute of Technology), pubblicato su Nature, ha messo in evidenza una delle ragioni di rischio finora non conosciute. E parte da quanto già scoperto riguardo l'Apoe4, l'apolipoproteina, dominante nel cervello, coinvolta nel riciclo e nella ridistribuzione in esso del colesterolo e dove partecipa al rimodellamento e alla riparazione delle cellule gliali e dei neuroni. La mutazione genetica dell'Apoe4 è il principale fattore di rischio di sviluppare l'Alzeheimer. Disporre di due copie di questa variante moltiplica da 8 a 12 volte il rischio che il cervello venga devastato dalla perdita progressiva di cellule nervose e delle funzioni cognitive.

I ricercatori del Mit, studiando il cervello delle vittime di Alzheimer con mutazione dell'Apoe4, hanno scoperto che il colesterolo si era concentrato nella parte centrale del neurone invece di andare a nutrire la guaina mielinica alla periferia della cellula nervosa, creando un danno perché, isolandola, la rende incapace di trasportare le informazioni. Nello studio sui topi gli scienziati del Mit hanno visto che l'uso di un farmaco, la cyclodestrina, ha permesso di bloccare il processo e di rinviare il colesterolo verso la guaina della cellula nervosa.

Tratto da: Italia Oggi, 24 novembre 2022