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SiRNA: i nuovi farmaci che promettono di ridurre il rischio cardiovascolare

Diminuire i livelli di colesterolo e lipoproteina A è fondamentale per ridurre il rischio di infarto e ictus. Grazie ai SiRNA ciò è diventato più semplice, soprattutto nei pazienti più a rischio.

I farmaci SiRNA permettono di abbassare drasticamente i livelli di colesterolo e lipoproteina A. Ciò significa che sul lungo periodo il loro utilizzo potrebbe aiutare a ridurre notevolmente il rischio di infarti ed ictus. E' questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge da sempre più numerosi studi che hanno testato l'efficacia di queste nuove molecole per ridurre due tra i più importanti fattori di rischio cardiovascolare. Ultimo in ordine di tempo è un'analisi pubblicata sulle pagine del New England Journal of Medicine che ha descritto la straordinaria efficacia di olpasiran nel ridurre i livelli di lipoproteina A.

ABBASSARE I LIVELLI DI COLESTEROLO

A partire dagli anni '60 sempre più numerosi studi hanno mostrato che più sono elevati i suoi livelli è maggiore è il rischio di malattie cardiovascolari. In particolare il colesterolo LDL, quello comunemente chiamato “cattivo”, accumulandosi a livello delle arterie contribuisce notevolmente allo sviluppo di infarti e ictus. In realtà ad essere pericoloso non è il colesterolo in sé. Come tutti i grassi non è solubile nel sangue e per essere trasportato ha bisogno di associarsi a delle proteine. E' il legame con le LDL, una particolare classe, a renderlo nocivo. Abbassarne i livelli è il modo migliore per allontanare il rischio ed evitare che questi fenomeni, quando si sopravvive, si ripetano.

IL RUOLO DELLA LIPOPROTEINA A

Ma se sul colesterolo sono tutti concordi, da tempo sotto la lente dei ricercatori è finita anche la lipoproteina A tra i possibili fattori capaci di aumentare il rischio di infarti, ictus e non solo. Questa proteina non è altro che una delle tante proteine LDL deputate al trasporto del colesterolo. Spesso il suo dosaggio specifico viene richiesto dallo specialista per quei pazienti che presentano già segnali di rischio e non nelle persone in buono stato di salute.

COME SI INTERVIENE?

Abbassare i livelli di colesterolo è dunque importante ma per farlo ci sono diverse strategie. Il limite entro il quale si deve intervenire è innanzitutto in funzione del rischio cardiovascolare individuale. Se una persona presenta infatti un rischio molto basso ma ha i livelli di colesterolo alto non necessariamente dovrà iniziare subito con un trattamento farmacologico. In questi casi molte volte basta un aggiustamento della dieta e un po' di attività fisica. Farmaci che diventano invece indispensabili in caso di rischio elevato. Ad oggi le molecole autorizzate nel trattamento dell'ipercolesterolemia appartengono principalmente alla categoria delle statine. Non sempre però queste bastano, specialmente nelle persone con problemi di ipercolesterolemia famigliare o in chi non tollera le statine.

SPEGNERE PCSK9 CON I SiRNA

Un metodo alternativo per raggiungere l'obbiettivo è quello di agire su PCSK9, una proteina implicata nel trasporto e nella distruzione dei recettori che catturano il colesterolo. Quando questa è presente in scarsa quantità, come nel caso di persone con una particolare anomalia genetica, i livelli di colesterolo sono molto bassi. Partendo da questa costatazione gli scienziati nell'ultimo decennio hanno sviluppato i farmaci SiRNA (small interfering RNA), molecole capaci di "silenziare" l'mRNA che porta le informazioni utili alla produzione la proteina. Risultato? Bassi livelli di PCSK9 e, di conseguenza, bassi livelli di colesterolo. Ad oggi il farmaco capostipite è inclisiran, approvato in Italia da AIFA lo scorso ottobre come raccontato qui in un nostro articolo.

IL RUOLO DI OLPASIRAN

Complice lo sviluppo della tecnologia SiRNA, nel tempo sono stati sviluppati ulteriori farmaci capaci di agire silenziando specifici mRNA per ottenere risultati simili a quanto raggiunto con inclisiran. Uno di essi è olpasiran, SiRNA capace di spegnere a livello del fegato la produzione della lipoproteina A. Nel clinical trial DOSE Finding Study, realizzato su 290 persone, la molecola in questione -a vari dosaggi- si è dimostrata utile nel ridurre in maniera significativa i livelli di lipoproteina A negli individui ad alto rischio cardiovascolare. Una riduzione talmente marcata quasi da azzerare la produzione della proteina in questione. Un risultato importante, pur da confermare su un più ampio numero di partecipanti, che dimostra la bontà dei SiRNA nell'abbassamento dei livelli di quelle proteina associate al trasporto del colesterolo. Ma la buona notizia è soprattutto relativa al fatto che ad oggi non esistono ancora farmaci specifici contro la lipoproteina A, proteina considerata sempre di più come fattore indipendente per la genesi degli eventi cardiovascolari.

Tratto da: Fondazione Veronesi, Daniele Banfi, 29 novembre 2022