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La vitamina D: quanto e quando č davvero utile integrarla?

Vitamine e minerali sono sostanze essenziali per il funzionamento del nostro organismo, ma la loro assunzione fai-da-te attraverso pillole e capsule, soprattutto a dosi molto elevate, non è esente da possibili rischi. Ciò è vero anche per la vitamina D. Vediamo insieme quali possono essere benefici e rischi della sua integrazione.

Perché l’uso di integratori vitaminici è tanto frequente?

Il consumo di integratori alimentari a base di vitamine è sempre più diffuso1. Infatti, si pensa che assumerne, anche in grandi quantità oltre la normale dieta, possa aiutare a mantenere un buono stato di salute poiché le vitamine sono micronutrienti essenziali per il nostro corpo2. Tuttavia, se facciamo un identikit dei maggiori consumatori di integratori alimentari, emerge che sono spesso persone già molto attente alla dieta e alla salute e in buona forma fisica.

Vitamina D: un prezioso alleato per la salute

Tempo fa, avevamo parlato dei benefici della vitamina D sulla salute. Oltre che al mantenimento della struttura delle ossa, la vitamina D ha un ruolo importante anche nella regolazione dell’attività di altri apparati dell’organismo, come il sistema immunitario. 

Vitamina D: un’indagine sui reali benefici della sua integrazione

Visto il recente aumento del consumo di integratori a base di vitamina D, i medici hanno cercato di fare chiarezza sui benefici effettivi di tale pratica.  È stato quindi programmato un grande studio clinico, chiamato VITAL. Lo studio aveva il compito di definire se l’uso di supplementi di vitamina D e di omega-3 potesse avere effetti diretti su vari aspetti della salute.

Quale è l’effetto della vitamina D sulle ossa?

La vitamina D è importante per permettere l’assorbimento del calcio, necessario per il mantenimento delle nostre ossa. Quando si hanno importanti carenze di vitamina D possono insorgere osteomalacia e fratture ossee. Un obbiettivo dello studio VITAL era capire se l’uso di integratori di vitamina D potesse limitare il rischio di fratture ossee in soggetti con osteoporosi.

Quali risultati sono emersi?

Inaspettatamente, i risultati non hanno indicato una riduzione del rischio di fratture ossee nei soggetti che assumevano integratori di vitamina D3. Ovvero, non vale il concetto: più ce n’è meglio è. Al contrario il superamento di una certa concentrazione nel sangue (4000 UI, cioè unità internazionali) potrebbe facilitare l’insorgenza di effetti avversi4. Per garantire una buona salute delle ossa è necessario mantenere nel sangue una concentrazione di almeno 800 UI, alla quale la vitamina D può svolgere le sue importanti azioni.

Ma allora l’uso eccessivo di vitamina D può creare problemi di salute?

Si, è possibile, anche se il rischio di intossicazione da vitamina D è molto raro. Si può verificare in caso di uso inappropriato dei supplementi (dosaggi molto elevati e per molto tempo). I sintomi classici in questo caso sono: disturbi gastrointestinali (vomito e diarrea), perdita dell’appetito, vertigini, allucinazioni, calcoli e altri danni a carico del rene, aumento della pressione arteriosa e alterazioni a carico del cuore.

Quando è invece utile usare i supplementi di vitamina D?

La vitamina D normalmente viene assunta con l’alimentazione, ma individui che hanno problemi all’apparato digerente, ad esempio la celiachia, potrebbero non assorbirla in quantità adeguate. Inoltre, la vitamina D richiede l’attivazione attraverso la luce solare, tanto che in genere soggetti con la pelle molto scura, ricca di melanina, potrebbero averne una carenza.  L’uso di supplementi di vitamina D è quindi giustificato nei soggetti malnutriti e in chi passa poco tempo all’aria aperta e al sole. Anche in questi casi, sarà comunque il medico a consigliare e prescrivere l’integrazione di vitamina D secondo le necessità di ciascuno.

Quali sono gli effetti della vitamina D nei soggetti fragili?

La “fragilità” è una condizione descritta nei soggetti con età avanzata, spesso malnutriti, in cui le riserve fisiologiche sono ridotte.  È associata a riduzione della mobilità e della forza fisica (fragilità fisica), deficit cognitivo e riduzione del tono dell’umore (fragilità mentale). Tutti questi fattori predispongono per l’insorgenza di altre malattie (co-morbilità), come eventi cardiovascolari e tumori. Lo studio VITAL si proponeva di integrare la dieta di questi soggetti con supplementi di vitamina D e di omega 3. Tuttavia, ciò non ha dimostrato effetti benefici sulla comparsa di malattie e sulla mortalità3,5.

Cosa sappiamo oggi relativamente a vitamina D e COVID-19?

All’inizio della pandemia si era notato che la malattia COVID-19 aveva un decorso peggiore nei soggetti con carenze di vitamina D e per questo si era proposto che l’assunzione di supplementi di vitamina D potesse essere utile per prevenire o trattare l’infezione da SARS-CoV-2. Oggi, i risultati degli studi clinici sull’argomento non hanno però dimostrato né la riduzione dell’infezione né il miglioramento della sintomatologia nei soggetti che assumevano supplementi di vitamina D6. Nei confronti della COVID-19, ad oggi, la vaccinazione e l’uso di precauzioni igienico sanitarie (l’uso della mascherina in luoghi affollati e lavarsi spesso le mani) rimangono gli unici ausili capaci di contrastare la diffusione e la gravità della malattia.

Bibliografia

Bailey RL, Gahche JJ, Miller PE, Thomas PR, Dwyer JT. Why US Adults Use Dietary Supplements. JAMA Intern Med. 2013

Meryl S. LeBoff,  Sharon H. Chou  et al., Supplemental Vitamin D and Incident Fractures in Midlife and Older Adults N Engl J Med 2022

Bouillon, R., Manousaki, D., Rosen, C. et al. The health effects of vitamin D supplementation: evidence from human studies. Nat Rev Endocrinol 18, 96–110 (2022)

Orkaby AR, Dushkes R, Ward R et al., Effect of Vitamin D3 and Omega-3 Fatty Acid Supplementation on Risk of Frailty: An Ancillary Study of a Randomized Clinical Trial. JAMA Netw Open. 2022.

Jolliffe DA, Holt H, Greenig M et al.,Effect of a test-and-treat approach to vitamin D supplementation on risk of all cause acute respiratory tract infection and covid-19: phase 3 randomised controlled trial (CORONAVIT). BMJ. 2022

Tratto da: sifweb.org, Simona Spampinato, 18 marzo 2023