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Grassi? Basta che siano quelli giusti

 

Per diminuire il rischio cardiovascolare è già utile sostituire i «saturi» con i «polinsaturi»: per esempio noci e oli crudi di qualità al posto dei formaggi
MILANO - Mangiare grassi fa male. Lo sanno tutti che bisogna mangiare meno grassi, anche se vanno diminuiti soprattutto i grassi saturi, quelli presenti ad esempio nei formaggi, nel latte e nei latticini interi. Finora l’indicazione era di ridurre comunque anche i grassi insaturi, compresi i polinsaturi, quelli presenti ad esempio nelle noci, nell’olio di girasole, nel pesce e in quello azzurro in particolare (alici, sardine, eccetera). Ora una nuova revisione sistematica pubblicata sulla rivista PLoS Medicine sembra modificare quest’ultima indicazione: bisogna sì ridurre i grassi saturi, ma questi possono essere tranquillamente sostituiti da grassi polinsaturi. Mangiare noci, alici e oli vegetali crudi di qualità, olio di oliva in testa, dunque si può, al posto dei formaggi, ad esempio, contribuendo in tal modo a ridurre il rischio di andare incontro a eventi cardiovascolari, come infarti e ictus.
LO STUDIO - A queste conclusioni è giunto un gruppo di studiosi guidati da Dariush Mozaffarian dell’Harvard Medical School di Boston, prendendo in esame i risultati di otto diverse ricerche sperimentali (con una tecnica chiamata metanalisi) che confrontavano il numero di eventi cardiovascolari in persone che assumevano una media di circa il 15 per cento di grassi polinsaturi nella loro alimentazione rispetto ad altre persone che ne assumevano circa il cinque per cento. Nei primi è stata rilevata una riduzione del rischio relativo di avere infarti e ictus di circa il 19 per cento. In altri termini, si può dire che per ogni incremento del cinque per cento di energia tratta da grassi polinsaturi si è riscontrata una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari del dieci per cento. Questo effetto, inoltre, è risultato più marcato quanto più lunga era stata la ricerca sperimentale. Vuol dire che i benefici della sostituzione dei grassi saturi con quelli polinsaturi diventa più marcato man mano che il tempo passa.
VANTAGGI - Finora non si sapeva bene che tipo di indicazioni dare a chi volesse ridurre i grassi saturi nella sua dieta. Si riteneva che fosse comunque prudente ridurre anche la quantità di grassi polinsaturi assunti, visto che comunque di grassi si tratta, per cui si cercava di indirizzare verso la sostituzione dei grassi saturi con carboidrati, quindi pane e pasta, o proteine, quindi carne e pesce. Gli autori dello studio, come spesso accade, segnalano anche alcuni dubbi generati dalla tecnica della revisione sistematica con metanalisi. Dicono che non si può ancora affermare con certezza quanto il beneficio, ossia la riduzione di eventi quali infarti e ictus, possa essere dipendente dalla riduzione dei grassi saturi e quanto dalla loro sostituzione con quelli polinsaturi. Però non c’è dubbio che comunque la sostituzione sia opportuna, con il vantaggio che il risultato proviene da studi sperimentali e non da semplici studi osservazionali.
Tratto da: Corriere della Sera Salute, Danilo di Diodoro, 31 marzo 2010