Una lacrima per aiutare il diabete
I ricercatori dell’Arizona State University e la Mayo Clinic stanno collaborando per sviluppare un dispositivo che monitori la glicemia attraverso una tecnologia innovativa: addio puntura sul polpastrello con fuoriuscita di sangue, benvenuto controllo oculare.
Il sensore è una semplice barretta sulla quale viene fatta cadere una goccia di liquido lacrimale del paziente affetto da diabete: dei conduttori elettrici analizzano la lacrima, la fanno passare prima attraverso un sistema di tre elettrodi avvolti da uno strato di silicone, e subito dopo attraverso un materiale che assorbe il campione prelevato.
“Questa tecnologia”, afferma Jeffrey LaBelle, ingegnere biomedico a capo della sperimentazione, “potrebbe invogliare i pazienti a misurare il loro livello di zuccheri più di frequente. Il problema degli attuali strumenti di rilevazione del glucosio nel sangue, non è infatti nella validità del sensore, ma nella puntura del dito. Con un semplice tocco dell’occhio, chi controlla la glicemia fino a dieci volte al giorno, ora potrebbe non dover più sottoporsi a pizzichi dolorosi.” Alla scoperta, riportata nel Journal of Diabetes Sciences and Technology dello scorso anno, si è interessata l’organizzazione no-profit BioAccel, che ha finanziato i trial clinici per migliorare l’efficienza, l’accuratezza, la velocità di risposta e, soprattutto, verificare che il campione di lacrima non evapori prima di poter essere letto.