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Meno fumatori ma più obesi, come cambiano i mali cronici in Italia

 

L'INDAGINE DELL'ISS
Gli uomini sono più attenti delle donne ai fattori di rischio. Proprio per questo controllano la pressione, hanno abitudini alimentari più sane e adottano uno stile di vita più corretto. A indagare le abitudini degli italiani in fatto di prevenzione, un'indagine nazionale sui fattori di rischio per le malattie croniche condotta dall’Istituto superiore di sanità (ISS)
Gli uomini sono più attenti delle donne ai fattori di rischio. A spaventarli sono diabete, infarto e ictus e, in generale, malattie cardiovascolari. Proprio per questo controllano la pressione, mangiano meglio e adottano uno stile di vita più corretto. A fotografare le abitudini degli italiani in fatto di prevenzione, un'indagine nazionale sui fattori di rischio per le malattie croniche condotta dall’Istituto superiore di sanità (ISS). Ecco i risultati nel dettaglio:
·         Ipertensione: continuano a diminuire i valori della pressione arteriosa sia negli uomini che nelle donne. Il valore della “massima” o pressione sistolica si attesta attorno a 130-140 mmHg contro i 150-160 di un decennio fa. La “minima” o pressione diastolica si abbassa a 80-90, prima superava i 100 mmHg. Migliora il controllo dell’ipertensione anche grazie ai farmaci.
·         Obesità: il girovita resta “extralarge”, entrambi i sessi sono sovrappeso specie al Sud del paese dove aumenta l’obesità maschile che raggiunge quella delle donne pari a un 26% contro il 21% di dieci anni fa.
·         Fumo: la percentuale dei fumatori maschi si riduce ancora e passa dal 33% al 26%, in aumento gli ex-fumatori, le donne invece non rinunciano alla sigaretta. Glicemia: aumentano di parecchi punti rispetto a dieci anni fa i valori degli zuccheri nel sangue, più negli uomini che nelle donne. Purtroppo la prevalenza del diabete resta stabile.
“I risultati ottenuti riguardano circa 2 mila italiani tra i 35 e i 79 anni – spiega Simona Giampaoli del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Iss – le regioni coinvolte nell’indagine del Centro di statistica e dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare dell’Iss che recluteranno con un questionario oltre 9 mila persone, sono Piemonte, Friuli, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Umbria, Calabria, Basilicata, Sardegna e Sicilia”.
Per capire come l'Italia si inserisce nel contesto europeo, l'Iss parteciperà al progetto pilota che vede impegnati 14 paesi attraverso il monitoraggio di centinaia di casi che porterà entro due anni a sottogruppi di 4 mila persone per ogni nazione europea. La joint action traccerà una mappa dei fattori di rischio dalla quale i governi dei singoli paesi partiranno per organizzare interventi di sanità pubblica e decidere azioni mirate alla prevenzione. “Il 40% dei decessi in Europa è causato dalle patologie cardiovascolari – sottolinea il capo del progetto EHES Kuri Kuulasamaa – una delle strategie per tenerle sotto controllo riguarda l’attuazione di un corretto stile di vita”.
La sfida dunque è nella prevenzione. “Sappiamo molto sui fattori di rischio ma dobbiamo applicare queste conoscenze alla salute pubblica – sottolinea Giampaoli – per farlo è necessario standardizzare le procedure e le metodiche di indagine su parametri semplici come il peso, l’altezza, il colesterolo, la glicemia. Infine confronteremo i dati dei singoli paesi”. All’EHES parteciperà il Centro europeo per il controllo delle malattie.
Tratto da: La Repubblica Salute, Maria Paola Salmi, 10 febbraio 2010