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A 5 anni colesterolo alto, allarme obesitā tra i bimbi

 

Università e San Matteo ripropongo il progetto “Diamo peso alla salute”. Parte il reclutamento di ragazzi dai 9 ai 16 anni: faranno sport gratis
Colesterolo e pressione alta a cinque anni. Il 16 per cento dei bambini pavesi è obeso già prima di compierne otto. Più diffuso il problema del sovrappeso, sfiora il 20 per cento. «Non è solo un problema estetico, il sovrappeso e l’obesità nuocciono gravemente alla salute» dice la diabetologa Valeria Calcaterra . Nel suo ambulatorio, alla Pediatria del San Matteo, arrivano bambini con valori alterati di colesterolo, trigliceridi e insulina, pari a quelli di un adulto. E con quel rotolino alla circonferenza vita che qualche mamma liquida affettuosamente come «un po’ di ciccia» e che invece è il primo segnale di allarme del dismetabolismo. Da adulti questi bambini rischiano molto: problemi cardiovascolari, diabete, problemi ortopedici. «E’ fondamentale intervenire subito, nell’adolescenza può essere troppo tardi» dice la pediatra.
Ieri pomeriggio, nella palestra del Cus, i 24 bambini del progetto “Diamo peso alla salute” hanno dimostrato che ritoccando le abitudini alimentari e facendo movimento, si può invertire la rotta. L’hanno dimostrando giocando una partita a pallamano insieme al le mamme, agli istruttori del Cus , all’assessore allo sport del Comune Antonio Bobbio Pallavicini e a gli studenti del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università (coordinati dalla professoressa Marisa Arpesella) che nel corso de 2011 li hanno affiancati nel percorso sportivo. Un progetto innovativo lanciato da Università e San Matteo e cofinanziato dalla fondazione Banca del Monte: due pomeriggi di attività sportiva gratuita, sotto controllo clinico dei pediatri del San Matteo, per un gruppo di ragazzi tra i 9 e i 16 anni con forte sovrappeso o obesità. Da febbraio a luglio si sono cimentati in vari sport dal basket al calcio, dal rugby al beach volley. Non solo hanno perso peso, qualcuno ha guadagnato centimetri in altezza. E soprattutto hanno socializzato. «Molti di questi bambini vivono male la loro condizione e si isolano – spiega Matteo Vandoni, tra i coordinatori del progetto –. Per questo abbiamo introdotto anche un allenamento con gli exergames, video giochi attivi. Balli e danze da fare in gruppo: ci si fa coraggio, non c’è la paura di essere giudicati. E si bruciano calorie come in una camminata spedita. Ripartiamo adesso con un reclutamento di altri bambini dai 9 ai 16 anni per il corso che parte a gennaio».
Anche le mamme hanno fatto amicizia. Teresa, napoletana trapiantata da 5 anni a Pavia, ricorda quanto è stato duro eliminare merendine e patatine dalla dieta di suo figlio, 5 anni. «Stessa sofferenza con la sorella che di anni ne ha 11 e passava dalla tv alla playstation dopo la scuola. Ora è in campo a giocare a basket. E si è abituata al cibo con meno olio e meno sale. Per merenda, a scuola, solo crackers. In un anno ha perso 4 chili».
Stefania, di Casatisma, ha tre figli. Due gemelle di 13 anni e una bambina di 9. «Portavano i loro 70 chili con vergogna – dice – Indossavano solo tute larghe e pantaloni con l’elastico. Partecipare al programma di allenamento nei mesi scorsi le ha subito contagiate. Da sedentarie sono diventate sportive appassionate. Hanno cambiato la loro alimentazione: se mangiano purè o patate evitano il pane. Basta bevande gassate. Piccoli accorgimenti. Ma quest’anno, finalmente, hanno comperato un paio di jeans».
Tratto da: laprovinciapavese, Maria Grazia Piccaluga, 06 novembre 2011