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Celiachia: molte diagnosi sono inappropriate

 

Attenzione alla Gluten Sensitivity, o sensibilità al glutine, malattia causata dal glutine ma diversa dalla celiachia. Sono sempre di più le persone che, senza conferme mediche, adottano una dieta senza glutine, inutile e molto costosa. A lanciare l'allarme è Gino Roberto Corazza, direttore della clinica medica dell'Irccs San Matteo di Pavia, con un articolo pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, poi ripreso dai media americani. I sintomi della Gluten Sensitivity sono meteorismo, dolori addominali, diarrea, cefalea, afte in bocca, formicolii diffusi, mente offuscata. Alcune stime pubblicate dalla stampa dicono che il 6% della popolazione mondiale ne soffre e che il 15-25% degli americani preferisce una dieta senza glutine. “Si tratta di dati senza basi scientifiche comprovate e sicure - spiega Corazza - Le indagini epidemiologiche non sono state ancora fatte e si rischia di alimentare una isteria di massa”. Questa nuova patologia va quindi studiata, “ma neanche sopravvalutata - continua Corazza - Il tam tam mediatico su questo argomento è stato massiccio nonostante l'assenza di argomenti scientifici. Non basta l'autodiagnosi per affermare che in Italia 6 su 100 soffrono di questa malattia. Molti pazienti o presunti tali si autoprescrivono una dieta senza glutine e comprano prodotti molto più costosi dei normali alimenti. Un business milionario che in pochi mesi ha fatto registrare un boom nelle vendite in farmacia, al supermercato, nelle parafarmacie e nei negozi specializzati”. Corazza fa alcuni esempi: “1kg di lasagne senza glutine costa 16 euro, i bucatini poco meno di 10, 240 grammi di pizza 4,4 euro, 300 grammi di minibaguette 6,41 centesimi. Chi utilizza questa dieta - prosegue - senza controllo medico va incontro a rischi elevati, perchè salta gli accertamenti diagnostici per verificare l'esistenza della celiachia”. Per la sensibilità al glutine non esiste un test diagnostico. “L'unico mezzo a disposizione - conclude - è la rilevazione dei sintomi dopo una dieta con e senza glutine fatta all'insaputa del paziente”.
Tratto da: Sanità News, 08 marzo 2012