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Un calcio al... diabete

 

Uno stadio unito per un calcio contro il diabete. Lecce – Vicenza, ventesima giornata del campionato di B ma non una “semplice” partita di calcio che mette in palio 3 punti importanti per la corsa alla serie A. I calciatori dei due club, infatti, entrano in campo accompagnati da 22 bambini che indossano una maglia recante il logo del “changing diabetes”, campagna mondiale di informazione pubblica sul diabete. Prima del fischio d’inizio, inoltre, mentre i raccattapalle espongono in campo uno striscione dedicato all’iniziativa, lo speaker dell’U.S. Lecce legge un annuncio ufficiale per sensibilizzare il pubblico sul tema. 
La campagna “changing diabetes”, nel corso degli anni, si è trasformata in grande impegno sociale finalizzato a mettere in evidenza l’importanza della diagnosi e del trattamento precoce e la necessità di cambiare il modo in cui la patologia è percepita dalle persone con diabete, dalle loro famiglie, dalla comunità scientifica, dalle istituzioni. I numeri del diabete mostrano come si possa parlare di una vera e propria pandemia su scala globale: sono circa 246 milioni le persone con diabete, pari al 5,9% della popolazione adulta mondiale, e si stima che nel 2025 raggiungeranno i 380 milioni, senza contare che milioni di persone, non eseguendo un costante monitoraggio della glicemia e conducendo stili di vita non corretti, potrebbero essere diabetiche senza saperlo e non rientrare in alcun tipo di valutazione statistica. Per quanto riguarda il nostro Paese i dati ufficiali (fonte Istat) indicano che il 4,6% degli italiani, pari a circa 2.700.000 persone, soffre di diabete e che sarebbero oltre 3 milioni le persone affette da diabete senza esserne consapevoli.
In tale scenario lo sport e il movimento, unitamente a un corretto e sano stile di vita, si pongono quali strumenti di primaria importanza in termini di prevenzione della patologia e di miglioramento della salute delle persone con diabete. Per questo il “changing diabetes”, negli ultimi anni, è stato sempre più vicino al mondo dello sport, attraverso l’organizzazione e la partecipazione ad alcuni eventi, tra i quali: 
·        Premi ‘changing diabetes’, promossi da FIH, Federazione Italiana Hockey su Prato, ANIAD, Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici, e Novo Nordisk, azienda leader mondiale nella ricerca e nella cura del diabete. I riconoscimenti vengono assegnati annualmente presso la sede del CONI ad atleti con diabete, giornalisti, ricercatori e medici che, con le loro imprese sportive e con il loro impegno personale, si sono distinti nella promozione di corretti stili di vita, ponendosi come esempi per tutte le persone con diabete
·        Antonio Rossi per il Changing Diabetes Barometer Forum, il tre volte campione del mondo di canottaggio è stato testimonial della campagna con uno spot di sensibilizzazione sul tema del diabete che è stato utilizzato anche come spot ufficiale della Giornale Mondiale del Diabete 2009
·        Road Bike Smile Tour, una maratona ciclistica di 600 Km che nel 2008 ha coinvolto dodici atleti con il diabete che partendo da Perugia e percorrendo l’Italia attraverso 4 regioni – Umbria, Toscana, Liguria e Piemonte – è giunta fino a Torino. Il Tour ha testimoniato che la pratica sportiva aiuta a mantenere sotto controllo il diabete migliorando così la qualità della vita delle persone con diabete e permettendo una cura più efficace
·        Monica Priore traversa a nuoto lo Stretto di Messina (luglio 2007). L’impresa della nuotatrice di Mesagne (BR), diabetica di tipo I dall’età di cinque anni, non ha costituito solo una sfida personale, ma è stata un’impresa simbolica destinata a tutte le persone con diabete per non vivere la patologia come un limite
“Il diabete è stato per anni sottovalutato, principalmente per mancanza di informazioni utili a conoscerne le caratteristiche e soprattutto le risposte in termini di prevenzione e cura”, afferma Giovanni Semeraro, Presidente dell’U.S. Lecce. “Da persona con diabete - aggiunge Semeraro - ho imparato tutto di questa patologia, so quanto siano fondamentali il monitoraggio costante, l’attività fisica e un corretto stile di vita per poter vivere serenamente e tenere lontane le complicanze che essa può comportare. Avendo a cuore questo tema, ho sposato con piacere l’iniziativa promossa dalla JDRF Italia (Juvenile Diabetes Research Foundation), con il supporto non condizionato di Novo Nordisk, azienda leader nella ricerca e nella cura del diabete, nell’ambito della campagna “changing diabetes”, mettendo a disposizione l’U.S. Lecce e il nostro stadio, con l’augurio di poter fornire un contributo utile, attraverso uno sport molto amato come il calcio. Inoltre – conclude Semeraro – desidero ringraziare Monica Priore, nuotatrice diabetica che già qualche anno fa si è esposta personalmente nella lotta alla patologia con la traversata dello Stretto di Messina, per avermi parlato della campagna e di quali risultati con essa siano stati raggiunti sia in Italia che all’estero. Spero che il nostro esempio venga seguito anche da altre squadre”. 
Il Changing Diabetes ancora una volta “sceglie” una manifestazione sportiva per testimoniare che l’attività motoria aiuta a mantenere sotto controllo la patologia e migliora così la qualità della vita delle persone che ne sono affette. Il diabete non è da considerare dunque un limite e lo sport ne permette una cura più efficace, soprattutto se praticato sin da giovani. 
Tratto da: affariitaliani.it, 05.01.2010