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Metabolismo e attivitā fisica: un rapporto complesso

 

Il corpo, quando è a riposo, utilizza per produrre energia i cosiddetti “substrati ossidabili”, come glucosio e glicogeno. In caso di attività fisica, invece, utilizza i depositi di acidi grassi contenuti nelle cellule adipose, ed è per questo che lo sforzo favorisce la perdita di tessuto adiposo. Non solo: chi è sovrappeso o addirittura obeso e non pratica un’attività fisica regolare, va incontro a un calo del metabolismo basale e quindi a una perdita di massa magra, che viene sostituita da massa grassa, peggiorando la situazione. L’esercizio fisico, oltre a ridurre progressivamente il metabolismo a riposo, influenza anche la produzione di calore indotta dagli alimenti. Questo fenomeno, estremamente interessante sotto il profilo scientifico, è mediato da una serie di segnali ormonali specifici. In particolare l’attività fisica regolare agisce direttamente sulla corticotropina (CRF), che induce una riduzione delle calorie introdotte e un aumento del consumo di energia, al contrario del neuropeptide Y, che ha un’attività diametralmente opposta. Con l’esercizio fisico, quindi, si favorisce la sintesi di CRF e si consumano più calorie.
La conferma pratica di queste osservazioni viene dalle Clinical Guidelines on The Identification, Evaluation and Treatment of Overweight and Obesity in Adults dei National Institutes of Health (NIH) di Bethesda, Maryland (USA), che si possono così riassumere:
  • l’aumento dell’attività fisica, da solo o in associazione a un trattamento dietetico, consente di creare un deficit nel bilancio calorico e quindi di favorire il calo di peso. In particolare, con l’attività fisica si può ottenere un calo del 2-3 per cento del peso e dell’indice di massa corporea;
  • un’attività fisica regolare favorisce la ridistribuzione del grasso corporeo, facilitando la perdita del grasso intraddominale considerato particolarmente a rischio per la salute. Non esistono ancora studi che dimostrino che questo effetto sia indipendente dalla perdita di peso;
  • l’attività fisica regolare nelle persone obese e in sovrappeso aumenta le prestazioni cardiorespiratorie indipendentemente dalla perdita di peso, con ripercussioni positive sulla qualità della vita e sull’umore del soggetto;
  • l’attività fisica regolare rappresenta un fattore protettivo per le malattie cardiovascolari e il diabete, sia in termini di mortalità che di morbilità. In particolare, agisce abbassando la pressione arteriosa e i valori dei trigliceridi nel sangue, aumentando il colesterolo HDL e migliorando la tolleranza al glucosio.
Tutti questi effetti sono indipendenti dal calo di peso.
Tratto da: Cardiometabolica, 22 dicembre 2009