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INFLUENZA, DA GENNAIO 2 MILIONI A LETTO

 

PREGLIASCO, "RISCHIO INCROCIO  TRA LA 'A’ E LA STAGIONALE"
Milano. - Da gennaio due milioni di italiani a letto e il rischio che l'influenza A e quella stagionale possano incrociarsi. A dirlo è stato Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano, nel corso dell'incontro 'Influenza: consigli pratici per curarla’, svoltosi questa mattina al Centro Svizzero di Milano. "Si stima - ha spiegato Pregliasco - che quest'anno l'influenza possa mettere a letto circa due milioni di italiani, portando il totale stagionale a circa 6 milioni". La forbice dei contagi sarà compresa "fra i 150 mila e i 500 mila a settimana. È difficile, tuttavia, fare una previsione, molto dipenderà dal possibile incrocio delle due influenze". Il percorso del virus H1N1 "è in mezzo al guado, in una situazione di incertezza. In questo momento i dati evidenziano un calo, una curva verso il basso, con 132 mila casi tra il 7 e il 13 dicembre". Insomma, "la prima ondata di contagi, in Italia e in Europa, è relativamente passata, ma quello che ci aspetta è incerto, dipende dal rialzo dell'H1N1". Anche "l'influenza del '18-'19 ha avuto una prima ondata autunnale e una seconda invernale più pesante". La fascia più colpita, finora, "è stata quella fra i 5 e i 14 anni, sia per la minore esposizione a virus precedenti sia per i maggiori contatti diretti con altri soggetti. Ma un reflusso del virus potrebbe estendersi alle altre fasce d'età". In conclusione, sono tre i possibili scenari da qui a un mese: "Una seconda ondata di H1N1; l'arrivo dell'influenza stagionale, anche se nell'emisfero australe il 95% degli influenzati aveva contratto il virus A (c'è da considerare comunque che l'inverno nel nostro emisfero è più rigido e quindi ci sono maggiori fattori di rischio); le due influenze assieme". La stagione influenzale 2009-10 è fortemente atipica. C'è stato un esordio anticipato a causa dell'ondata pandemica legata all'influenza A e questo ha determinato un ritardo nell'isolamento del virus stagionale, che non è ancora avvenuto. Per combattere l'influenza è decisiva anche l'assunzione di antivirali, utilizzo che comunque "va sempre deciso dal medico curante" ha ricordato Pregliasco. Si tratta di "farmaci specifici che sono in grado di bloccare la replicazione del virus e ridurre la durata della malattia, limitandone le complicanze. L'uso degli antivirali è fortemente raccomandato nei soggetti a rischio, come malati cronici, cardiopatici e diabetici". -
Tratto da: AGI, 18 dicembre 2009