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D’inverno? Meglio fare il pieno di vitamina C!

 

E’ risaputo che con l’arrivo della stagione invernale si consiglia di assumere cibi a base di vitamina C. Non a caso le arance e i mandarini, che sono frutti di stagione e sono ricchi di questa vitamina, abbondano sulle nostre tavole. Pochi sanno, però, il motivo per cui la vitamina C d’inverno è particolarmente consigliata e pochi sanno che ha anche altre importanti caratteristiche e che non si trova solo in arance e mandarini. Vediamo allora, con l’aiuto dei dietisti di Humanitas Gavazzeni di Bergamo, di capire perché questa vitamina è così importante e quando è consigliata una sua integrazione.
Perché la vitamina C è così importante d’inverno?
“La vitamina C, o acido ascorbico, è in grado di stimolare la reazione delle difese immunitarie dell’organismo che, quindi, sono pronte a combattere contro gli attacchi virali. Per questo è particolarmente consigliata d'inverno, perché influenza e raffreddore, che sono i tipici e fastidiosi malanni di stagione causati da virus, devono trovare in questo periodo più che in altri, un’azione di difesa dell’organismo efficace e tempestiva. Ma la vitamina C non è solo questo e non è utile solo d’inverno. Infatti, è un importante antiossidante, che contrasta la degenerazione cellulare, ed è fondamentale per la crescita perché rafforza ossa e denti, aiuta la cicatrizzazione delle ferite ed è coadiuvante contro le anemie perché migliora l’assorbimento del ferro. Inoltre, anche se alcuni studi sono ancora in corso, sembra ormai accertato che la vitamina C è in grado di prevenire l’insorgenza di alcuni tumori (in particolare quelli derivanti dal fumo), di stimolare le difese debilitate nei malati di AIDS e di difendere dagli effetti dell’inquinamento”.
E’ vero, però, che si volatilizza facilmente?
“Purtroppo sì. La vitamina C (più ancora di altre) è una sostanza che viene facilmente distrutta durante la cottura, la conservazione dei cibi (anche in frigorifero), l'esposizione di questi all'aria e alla luce. Per questo se ci si prepara una spremuta di arancia è opportuno berla immediatamente in modo che mantenga il suo carico di vitamina C che, altrimenti, viene via via perso a causa del contatto con l’aria. L’unico frutto che mantiene pressoché inalterate le caratteristiche della vitamina C anche se viene a contatto con l’aria è il kiwi. Inoltre, il nostro organismo elimina giornalmente questa vitamina attraverso le urine e il sudore, quindi, mentre sono rare nei paesi occidentali le carenze gravi, può essere frequente il caso di ipovitaminosi se nell'alimentazione mancano o sono scarse frutta e verdura fresche o in particolari condizioni dell'organismo che necessitano di un aumento della dose giornaliera di vitamina C (per esempio il fumo, che la distrugge, ma anche uno stato di gravidanza o una attività sportiva intensa)”.
Quali sono i cibi in cui si trova?
“La vitamina C è contenuta in tutti gli agrumi, quindi limoni, arance, pompelmo, ma anche nelle fragole, nei kiwi, nei peperoni, cavolfiori, pomodori e in alcune verdure verdi a foglia come la lattuga o il radicchio”.
Qual è la dose giornaliera consigliata?
“La dose giornaliera consigliata oscilla tra i 45 e i 60 microgrammi, anche se c’è chi ne consiglia di più. Naturalmente, come anche per tutte le altre vitamine, è bene privilegiare una sua assunzione attraverso l’alimentazione, ricorrendo agli integratori in situazioni fisiche particolari come lo sport intenso, cattive abitudini alimentari, la gravidanza, l’allattamento o in fase di convalescenza. In genere in tutti questi casi è necessaria una integrazione non solo di vitamina C, ma anche di altre vitamine fondamentali per il benessere, per cui il consiglio è di ricorrere a integratori multivitaminici completi”.
Tratto da: Humanitas Salute, Lucrezia Zaccaria , 16 dicembre 2009