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DISFUNZIONE ERETTILE: FUNZIONA TERAPIA ONDE URTO

 

Si può stimolare la crescita di nuovi vasi sanguigni
Washington - Niente pillole blu o gialle. Per vincere l'impotenza maschile è necessaria una terapia d'urto. Nel vero senso della parola. Secondo Yoram Vardi, andrologo italo-israeliano del dipartimento del Rambam Medical Center di Haifa (Israele), la soluzione migliore contro la disfunzione erettile è colpire il pene con onde d'urto. Le sue teorie sono state spiegate da un articolo pubblicato da LiveScience. "Possiamo davvero invertire i problemi di erezione con questo metodo", ha detto. "Il Viagra o il Cialis - ha aggiunto l'andrologo - non sono una cura perchè quando il farmaco esaurisce la sua azione, il problema ritorna". Su una serie di studi condotti sugli animali, Vardi ha osservato che con le onde d'urto è possibile stimolare la crescita di nuovi vasi sanguigni che si vanno ad aggiungere a quelli esistenti. Questo ha convinto Vardi e i suoi colleghi ha condurre uno studio anche sugli esseri umani affetti da disfunzione erettile causata da una riduzione del flusso sanguigno nel loro pene. "I problemi cardiovascolari - ha detto l'andrologo - sono responsabili dell'80 per cento della situazione dei pazienti con disfunzione erettile". Gli studi finora condotti sono soltanto preliminari ma danno buone speranze per "per risolvere il problema senza la necessità di farmaci". Lo studio ha coinvolto 20 volontari di età media di 56 anni affetti da disfunzione erettile di grado lieve o moderato da almeno tre anni. A ogni sessione, un dispositivo simile a un mouse del computer ha applicato onde d'urto in 5 punti diversi del pene. "Sono onde shock a bassissima energia", ha precisato Vardi. Ogni punto del pene ha ricevuto all'incirca 300 onde d'urto in tre minuti. Sono state effettuate due sedute a settimana per 21 giorni, seguite da tre settimane di riposo. Ebbene, i ricercatori hanno registrato un miglioramento in 15 uomini su 20. "Non abbiamo ancora riscontrato alcun effetto indesiderato", ha aggiunto Vardi che ha inoltre precisato: "Questa non è una cura per tutti". I ricercatori hanno infatti selezionato volontari che soffrivano di disfunzione erettile causata da una riduzione del flusso sanguigno e non da problemi ai nervi o ai muscoli. I ricercatori stanno ora effettuando uno studio più ampio coinvolgendo anche altri uomini per calcolare eventuali effetti placebo. "Questo è solo l'inizio", ha detto Vardi. "Abbiamo bisogno di capire meglio - ha continuato - ciò che sta succedendo. Vogliamo anche vedere quanto tempo dura la risposta alla terapia. È per sempre, un anno, due anni, sei mesi? Sappiamo per ora che dopo tre mesi funziona".
Tratto da: AGI, 04 novembre 2009