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IN SALA OPERATORIA ARRIVA LA NANOCHIRURGIA

 

Congresso della Società Italiana di Chirurgia dal 15 al 17 ottobre a Verona
Roma - Arriva la nanochirurgia, ultrainvisibile e superprecisa, che consente di operare su una singola cellula malata o addirittura su parte di essa, per riparare un danno che può sfociare in una malattia come il cancro. Lo ha annunciato il professor Alfonso Barbarisi del Dipartimento di Chirurgia generale, specialistica e dei trapianti dell'università di Napoli anticipando oggi a Roma alcune delle novità che saranno presentate durante il 109.mo Congresso della Società Italiana di Chirurgia, che dal 15 al 17 ottobre alla Fiera di Verona vedrà riuniti circa 2500 chirurghi italiani. "Per ora si tratta di una ricerca di frontiera, ma in un futuro non lontano la nanochirurgia potrebbe divenire una solida realtà - ha detto Barbarisi - così, il bisturi sarà un raggio laser e il campo operatorio una singola cellula con un mercato globale di oltre 300 miliardi di Euro, previsto superare i 1000 miliardi entro il 2010, le nanotecnologie sono la base della prossima rivoluzione tecnologica". Altro aspetto sarà quello delle tecniche microchirurgiche, che già oggi permettono di eseguire interventi prima impensabili operando su aree piccolissime del corpo come un'arteria di un millimetro di diametro. "Oggi la microchirurgia riguarda circa il 30% di tutti gli interventi nelle varie specialità chirurgiche, ma si conta di arrivare al 50% degli interventi nei prossimi dieci anni - spiega il professor Achille Lucio Gaspari - microchirurgia usata non solo nella neurochirurgia, ma anche nel 30-40% degli interventi di chirurgia plastica ricostruttiva e nel 20% di quelli in chirurgia pediatrica; inoltre è molto applicata anche nella chirurgia laparoscopica e a tal fine lavoriamo alla realizzazione di robot autonomi che operino senza i comandi a distanza del chirurgo". I chirurghi hanno anche presentato 'Altair', il robot italiano antiemorragie che diverrà indispensabile nella chirurgia epatica e renale, "per operare senza che esca una goccia di sangue, abbattendo così la mortalità operatoria e post-operatoria per emorragie". Testato su un piccolo campione di 14 pazienti che dovevano sottoporsi ad asportazione di un tumore del fegato, 'Altair' si è rivelato di sicuro successo registrando mortalità zero. Il Congresso esporrà poi i traguardi raggiunti dalla chirurgia dell'obesità, che potrebbe suggerire una soluzione definitiva contro il diabete di tipo 2 (o adulto), di cui oggi in Italia soffrono 2,4 milioni di persone. Nicola Scopinaro, professore di Chirurgia Generale all'Università di Genova, presenta uno studio pilota su soggetti diabetici non obesi, che si sono sottoposti all'intervento unicamente per curare il diabete. "I risultati preliminari fanno ben sperare: dei 12 operati nessuno fa più uso di farmaci, nè osserva alcuna dieta contro il diabete.
Fonte: AGI 13 ottobre 2007