5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi č importante!
C.F. 98152160176

Ue, istituzioni si mobilitano con piani specifici per arginare il diabete

Sono 73 i decessi quotidiani in Italia dovuti a complicanze del diabete, corrispondenti a 27mila persone che ogni anno scompaiono per la quarta causa di morte in Europa. Il dato è tanto più allarmante se si considera che gli italiani che soffrono di diabete sono circa 3,6 milioni, l’8% della popolazione adulta e che la malattia tende a espandersi di anno in anno, visto che sono circa 1,8 milioni, un ulteriore 4% della popolazione adulta, i concittadini a rischio di svilupparla, soffrono cioè di ridotta tolleranza al glucosio (Igt, impaired glucose tolerance). A Bruxelles, nell’ambito del 2° European diabetes leadership forum 2014, esperti scientifici e rappresentanti delle Istituzioni nazionali e sovranazionali hanno discusso le strategie politiche ottimali per gestire il crescente peso del diabete. Di quanto emerso dall’incontro si è parlato a Roma, alla sede in Italia del Parlamento Europeo, nell’ambito dell’incontro “Una Roadmap per il diabete in Europa e in Italia” organizzato sotto l’egida di Italian barometer diabetes observatory (Ibdo) foundation, Università di Roma Tor Vergata e Diabete Italia. «Sono le complicanze che portano alla morte: oltre il 50% di coloro che hanno il diabete infatti muore a causa di problemi cardiovascolari e il 10-20% per insufficienza renale. Le complicanze sono anche le maggiori responsabili del forte impatto che la malattia ha sul sistema sanitario» ha ricordato Salvatore Caputo, presidente di Diabete Italia. Si tratta di una patologia - ha aggiunto Paola Pisanti, presidente della Commissione nazionale sul diabete del ministero della Salute - che, più di altre malattie croniche correlate all’invecchiamento della popolazione, sta avendo un impatto significativo in termini di costi sociali ed economici in tutta Europa, tanto da aver indotto il Parlamento europeo a evidenziare agli Stati membri, attraverso atti formali, la necessità di attivare piani specifici. In tal senso - ha proseguito Pisanti - la Commissione europea ha avviato a Madrid, nello scorso mese di gennaio, il programma “Eu joint action on chronic disease - Chrodis”, nel quale l’Italia ricopre il ruolo, attraverso il ministero della Salute, di coordinatore del gruppo sul diabete.
Tratto da: Doctor33, 09 aprile 2014