5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi č importante!
C.F. 98152160176

I grassi «trans» aumentano il pericolo d'ictus

 

Una dieta ricca di grassi vegetali idrogenati aumenta del 40 per cento il rischio di un «evento cerebrovascolare»
MILANO - Se ancora ci fosse bisogno di prove a carico dei grassi per dimostrarne la colpevolezza, eccone un'altra, schiacciante: una dieta ricca di grassi, soprattutto di quelli trans, grassi vegetali idrogenati, fa impennare il rischio di ictus. Lo dimostra uno studio presentato all'ultimo congresso dell'American Stroke Association.
DONNE – La ricerca è stata condotta rivalutando i dati del Women's Health Initiative Study, una poderosa ricerca che ha seguito oltre 87 mila donne dai 50 ai 79 anni scandagliandone a fondo abitudini di vario genere, comprese quelle alimentari, e i problemi di salute emersi nei circa 8 anni durante cui sono state tenute sotto osservazione. Andando a valutare l'eventuale legame fra il consumo di grassi (suddivisi per tipologie) e la comparsa di ictus, i ricercatori si sono accorti che la correlazione esiste, eccome: «Le donne che mangiavano molti grassi (in media, 86 grammi al giorno) avevano un rischio del 40 per cento superiore di incappare in un ictus», dice Sirin Yaesmiri, l'epidemiologo dell'università del North Carolina che ha condotto la ricerca. Particolarmente alto il rischio con i grassi trans: mangiarne 7 grammi al giorno significa veder aumentare del 30 per cento il rischio di ictus. I grassi trans, il cui nome dipende dalla posizione rispetto al carbonio degli atomi di idrogeno nella molecola del grasso, derivano dall'idrogenazione dei grassi vegetali, che viene eseguita artificialmente per dare consistenza ai grassi (ad esempio per fare creme da spalmare) o può verificarsi ad esempio durante la frittura con oli vegetali.
GRASSI TRANS – Studi precedenti hanno dimostrato che i grassi trans possono avere effetti dannosi sul rischio cardiovascolare, ad esempio sulle coronaropatie: aumentano infatti il colesterolo «cattivo» LDL e i trigliceridi, riducendo il colesterolo «buono» HDL. Finora non si sapeva granché dei loro effetti sull'ictus: il lavoro di Yaesmiri conferma i rischi e Domenico Inzitari, che dirige la Stroke Unit al Policlinico Universitario Careggi di Firenze, commenta: «Sicuramente è così, perché certi grassi, come appunto quelli in forma trans, sono particolarmente implicati nell'aumento del rischio cardiovascolare. È perciò fondamentale educare la popolazione, facendo comprendere davvero e fino in fondo quanto sia essenziale una dieta corretta per la prevenzione dell'ictus e non solo». I dati statunitensi rafforzano le indicazioni dell'American Heart Association, che raccomanda di non superare un grammo al giorno di grassi trans; in Europa si stima che il consumo medio giornaliero si aggiri fra 1 e 6 grammi al giorno, per fortuna in diminuzione perché l'industria ha riformulato molti dei suoi prodotti riducendo il contenuto di grassi trans. Ma che cosa evitare per non trovarsi nel piatto questi pericolosi grassi? I cibi fritti (si stima che le patatine fritte dei fast food abbiano un 45 per cento di grassi trans sui grassi totali), ma anche i dolci di pasticceria che contengono grassi vegetali idrogenati (in biscotti e pasticcini se ne può trovare dal 30 al 60 per cento) e le creme grasse da spalmare, compresa la margarina.
Tratto da: Corriere della Sera Salute, Elena Meli, 16 aprile 2010