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Le donne diabetiche rischiano il cuore più degli uomini

Le donne con diabete hanno il 44 per cento più probabilità di sviluppare una malattia coronarica rispetto agli uomini. Cattive notizie per le donne con diabete arrivano da uno studio appena pubblicato su Diabetologia, la rivista della Associazione Europea per lo Studio del Diabete. Secondo la ricerca internazionale, infatti, le donne diabetiche avrebbero il 44% più probabilità di sviluppare una malattia coronarica (CHD) rispetto agli uomini con diabete, indipendentemente da altri fattori di rischio cardiovascolare.
Lo studio che ha trovato come le donne ne escano perdenti dalla presenza di una tra le patologie più diffuse tra la popolazione occidentale, è stato condotto da un team internazionale di ricercatori provenienti dalla School of Population Health dell’Università del Queensland (Australia), dall’Università di Cambridge (UK), l’University Medical Center di Utrecht (Paesi Bassi) e il George Institute for Global Health di Sydney (Australia). Si è trattato di una revisione sistematica e una meta-analisi che ha coinvolto circa 850.000 persone di entrambi i sessi.
Qui, il la prof.ssa Rachel Huxley, insieme alla dott.ssa Sanne Peters e il prof. Mark Woodward, hanno analizzato i dati relativi a 64 studi che coprono quasi cinquant’anni di ricerca (dal 1966 al 2011) e che riguardavano 858.507 persone e 28.203 eventi coronarici.
Le informazioni acquisite hanno rivelato che le donne con diabete avevano avuto quasi 3 volte più probabilità di sviluppare una CHD (con un effettivo rischio relativo di 2,82), rispetto alle donne senza diabete. Gli uomini con diabete invece avevano solo due volte più probabilità (effettivo rischio relativo pari a 2,16) di sviluppare una CHD, rispetto agli uomini senza diabete.
Combinando le due serie di dati si è trovato che le donne con diabete avevano il 44% in più di probabilità di sviluppare una malattia coronarica rispetto agli uomini con diabete, anche dopo che l’esame è stato considerato per le differenze di sesso e di altri fattori di rischio cardiovascolare.
«Presi insieme, questi dati forniscono prove convincenti che il diabete comporta un maggiore rischio relativo di malattie cardiovascolari nelle donne che non negli uomini», scrivono gli autori dello studio.
Le ipotesi sul perché le donne avrebbero la peggio quando sviluppino il diabete sono diverse. Per esempio, i ricercatori ritengono possibile che in passato vi sia stata una minore attenzione per le cure, soprattutto prima del 1985. Tuttavia, anche in più popolazioni contemporanee, quando il diabete è stato trattato nelle donne al pari degli uomini, le donne hanno generalmente avuto meno probabilità di raggiungere gli obiettivi di trattamento.
Ora, gli autori – così come altri prima di loro – ipotizzano che le donne potrebbero vedersi metabolicamente deteriorare di più rispetto agli uomini quando sviluppano il diabete, per cui partono già svantaggiate ancora prima di iniziare il trattamento. Inoltre, nello stato prediabetico, dove la tolleranza al glucosio potrebbe già essere compromessa, i livelli di fattori di rischio sono più elevati nelle donne che negli uomini.
«E’ dunque concepibile che l’eccesso di rischio di CHD correlato al diabete, nelle donne può essere dovuto a una combinazione di entrambi i fattori: un maggiore deterioramento nei livelli dei fattori di rischio cardiovascolare e un profilo cronicamente elevato di rischio cardiovascolare nello stato prediabetico, guidato da maggiori livelli di adiposità nelle donne rispetto agli uomini», commentano i ricercatori.
«Se confermato, la realizzazione di interventi di genere specifici prima che il diabete si manifesti – come l’aumento di screening per il prediabete, soprattutto nelle donne, in combinazione con più rigorosi follow-up delle donne ad alto rischio per il diabete, come per esempio le donne con una storia di diabete gestazionale – potrebbe avere un impatto sostanziale sulla prevenzione della malattia coronarica», concludono gli autori.
Tratto da: La Stampa, 26 maggio 201