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Cuore a rischio giā a tre anni per colpa dei chili di troppo

 

DATI ITALIANI CONFERMANO L'ALLARME
Quattro piccoli obesi su dieci hanno già marcatori di rischio cardiovascolare alterati
DATI ITALIANI CONFERMANO L'ALLARME
Cuore a rischio già a tre anni
per colpa dei chili di troppo
Quattro piccoli obesi su dieci hanno già marcatori di rischio cardiovascolare alterati
MILANO - Non sono paffuti, sono proprio obesi. E hanno già un piede nelle cardiopatie, a guardare il profilo dei loro fattori di rischio cardiovascolare degni di un sessantenne. Eppure vanno alla scuola materna: secondo i dati raccolti da ricercatori americani dell'Università della Carolina, pubblicati su Pediatrics, quattro bimbi obesi su dieci hanno la proteina C reattiva troppo alta. Un segno di infiammazione che può preludere allo sviluppo di malattie di cuore e vasi, come confermano dati italiani analoghi raccolti di recente dalla Società Italiana di Diabetologia.
STUDIO AMERICANO – Gli statunitensi hanno analizzato i dati di oltre 16 mila bambini e ragazzi fra uno e 17 anni, suddividendoli in quattro categorie a seconda del peso corporeo (normopeso, sovrappeso, obesi, gravemente obesi) e andando a vedere alcuni marcatori di rischio cardiovascolare come la proteina C reattiva e altri indici di infiammazione. Ebbene, il 42,5 per cento dei bimbi molto obesi fra 3 e 5 anni ha già i marcatori infiammatori sballati. A 15-17 anni, la quota schizza all'83 per cento. «Abbiamo verificato che esiste una correlazione molto marcata fra il peso corporeo e l'infiammazione, che sappiamo può poi portare a malattie di cuore e vasi – ha detto Asheley Cockrell Skinner, responsabile dello studio –. I dati raccolti ci hanno sorpreso, perché non pensavamo che i chili in eccesso potessero avere tanto presto effetti negativi sul rischio cardiovascolare».
IN ITALIA – Vietato credere che sia un problema da americani: dati simili sono stati riferiti di recente da ricercatori dell'Università di Catania, che hanno studiato un centinaio di giovanissimi fra 8 e 18 anni scoprendo che il 15 per cento dei bambini e degli adolescenti con eccesso di peso ha una glicemia a rischio, la pressione più alta del normale e trigliceridi del 42 per cento più elevati rispetto ai coetanei normopeso. I piccoli sovrappeso hanno valori di insulinemia del 45 per cento più elevati della norma: un elemento che indica la presenza di resistenza all’insulina e piazza ragazzini delle scuole elementari e medie nell’anticamera del diabete. «I giovanissimi in sovrappeso hanno pure le carotidi più spesse dell'11 per cento rispetto alla norma e una riduzione di quasi quattro volte dell'elasticità dei vasi – spiega l'autrice del lavoro Lucia Frittitta, responsabile dell’Unità di Obesità dell’Ospedale Garibaldi dell’Università di Catania –. È come se il sistema circolatorio di questi bimbi avesse dieci o vent'anni di più della loro vera età, tant'è vero che una volta diventati adulti i bambini con un eccesso di peso durante l’infanzia e l’adolescenza hanno un rischio cardiovascolare del 33 per cento più alto rispetto agli altri. In assenza di una adeguato intervento, non è inverosimile pensare che la generazione dei nostri figli possa avere una aspettativa di vita media inferiore a quella attuale».
RICONOSCERE – Già, occorre intervenire. Per farlo però bisogna prima riconoscere che il proprio figlio ha un problema di peso, e pochi genitori lo fanno. Mamma e papà devono anche capire che il sovrappeso può avere ripercussioni sulla salute dei bambini, ma pure questo non sempre succede. «I dati dello studio statunitense – ha commentato Cam Patterson, direttore dell'Istituto di Cardiologia dell'Università del North Carolina – non implicano che questi ragazzi avranno un infarto prima di aver compiuto dieci anni. Ci dicono però che le basi per futuri problemi a cuore e vasi si pongono prestissimo, nei piccoli sovrappeso. C'è di buono che la prevenzione non è impossibile, basta tenere sotto controllo il peso fin da quando si è bambini». «Il problema va riconosciuto prima possibile, quando il bimbo ha un eccesso ponderale di pochi chilogrammi – conferma Frittitta –. A quel punto, bisogna far adottare ai figli uno stile di vita adeguato: una sana alimentazione, ricca in alimenti come frutta e verdura e povera in grassi e zuccheri raffinati (ad esempio merendine, patatine, bevande zuccherate), accompagnata da movimento all’aria aperta tutti i giorni è indispensabile per prevenire l’eccesso di peso».
Tratto da: Corriere della Sera Salute, Elena Meli, 26 aprile 2010