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Ospedali e Asl sotto esame, arrivano voti e pagelle del ministero della Salute

 

'Progetto Siveas' curato dalla Scuola Sant'Anna di Pisa
Roma - Inchiesta sulla sanità italiana: promozione a pieni voti per Toscana, Veneto ed Emilia Romagna. Bocciate Calabria, Campania, Sicilia e Puglia. Se a Firenze sono meno di 6 i ricoveri per scompenso cardiaco, nella Asl 2 di Salerno arrivano a 588, determinando un forte spreco di risorse in Toscana un bambino su quattro nasce con il parto cesareo, mentre in Campania la media regionale è del 61%, ben oltre il limite indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha fissato il numero di cesarei al 20% come quota oltre al quale chi la supera spreca risorse ed è considerato inefficiente. In Sicilia si arriva addirittura a un bambino su due 'figlio del bisturi'. Sono alcuni dei numeri dell'inchiesta sulla sanità italiana del ministero della Salute, riportata da 'Il Sole-24 Ore'. Le differenze non sono però solo tra regione e regione. Anche tra ospedali, infatti, la maxi operazione 'trasparenza' del ministero mostra un Paese spaccato in due. Conquistano la promozione a pieni voti Toscana, Veneto ed Emilia Romagna, regioni che sui 28 indicatori più importanti dei 34 complessivi usati per effettuare la valutazione ottengono in tutti (o quasi) buone o ottime performance.
Un'altra parte di Regioni, sempre concentrate al Centro-Nord, raggiunge poi la sufficienza; ma sono 9 quelle che - dal Lazio in giù - non la ottengono. Tra queste Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. Proprio in quest'ultima Regione sono addirittura solo 4 gli indicatori che hanno una valutazione positiva contro i 24 negativi.
Tutti i dati, consultabili online sul sito del ministero della Salute, sono ottenuti sulla base del 'Progetto Siveas - Sistema nazionale di verifica e controllo', curato per il dicastero di Lungotevere Ripa dalla Scuola Sant'Anna di Pisa. Dei 34 indicatori, 23 sono di valutazione (che analizzano i ricoveri in base al numero e alla differenza tra quelli chirurgici e quelli medici) e 11 di osservazione sull'assistenza ospedaliera, farmaceutica e di prevenzione (dalla diffusione di screening all'ospedalizzazione di patologie curabili sul territorio come il diabete).
Insomma, chi soffre di scompenso cardiaco o diabete al Sud ha molte più probabilità di finire in ospedale per una complicazione rispetto a un italiano che vive nel Nord-Est. Per esempio, ad Aosta ci sono stati solo 8 ricoveri per diabete ogni 100mila abitanti contro i 181 di chi vive a Lagonegro, in Basilicata. E se a Firenze sono meno di 6 i ricoveri per scompenso cardiaco, nella Asl 2 di Salerno arrivano a 588.
Il ministero - che continuerà a monitorare la situazione - per questa prima valutazione, fa sapere che sono stati analizzati alcuni aspetti significativi del sistema sanitario quali l’efficienza, l’appropriatezza delle prestazioni mediche e chirurgiche, la qualità clinica, l’efficacia assistenziale delle patologie croniche, l’efficienza prescrittiva farmaceutica, l’efficacia dell’assistenza collettiva e di prevenzione.
Tratto da: Adnkronos, 26 aprile 2010