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Entro luglio alla Camera il ddl sul testamento biologico

 

La Commissione Affari sociali della Camera ha dato il via libera al Ddl sul testamento biologico. Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, con il voto favorevole di Pdl e Udc e con quello contrario di Pd e Idv e dopo aver ottenuto l'approvazione del Senato nel corso del 2009 dovrebbe arrivare nell'Aula di Montecitorio tra giugno e luglio. Rispetto al testo Calabrò varato da Palazzo Madama la modifica più importante sta nel fatto che idratazione e alimentazione artificiali potranno essere sospese qualora risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali necessari alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. Pertanto se il Ddl uscito dalla Commissione diventasse legge non sarebbe possibile sospendere idratazione e alimentazione artificiali in un caso come quello di Eluana Englaro", la donna rimasta in coma vegetativo persistente per 17 anni prima che le venissero sospese idratazione e alimentazione.
Per il senatore Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul SSN il testo del disegno di legge approvato dalla Commissione Affari Sociali della Camera sancisce l'abolizione della libertà di scelta delle terapie e istituisce l'obbligo alle cure anche contro la volontà del paziente rappresentando una vera sopraffazione. "Il PDL -ha proseguito Marino - non ha voluto modificare la sostanza della legge sul testamento biologico, ribadendo una posizione che va contro la libertà di scelta degli individui e va contro la costituzione che sancisce invece tale diritto. I deputati della destra si sono dimostrati ciechi e sordi non solo verso le proposte del PD, che non sono state accolte solo per logiche di schieramento, ma anche verso la società civile. I medici hanno infatti in più occasioni affermato la loro contrarietà ad applicare l'articolo 3 della legge che impone la nutrizione e l'idratazione artificiale contro la volontà espressa dal paziente. Lo hanno ribadito pubblicamente anche di recente al congresso della CIC, la società che riunisce tutti i chirurghi italiani". "Ora l'ultima speranza è che emerga un pò di ragionevolezza nel dibattito in Aula. Rivolgo fin d'ora un appello a tutti i deputati, soprattutto a coloro che nel PDL rivendicano una cultura laica e liberale: che lo Stato imponga una terapia ad un essere umano è profondamente illiberale, è un'imposizione inaccettabile che porterà ad una legge che i cittadini rifiuteranno e che i medici cercheranno in ogni modo di aggirare per non venire meno alla loro etica professionale".
Tratto da: Sanità News, 13 maggio 2010