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Fattori associati all’inizio della terapia insulinica negli anziani in trattamento con farmaci per il diabete per via orale

 

Un gruppo di Ricercatori canadesi ha condotto uno studio per valutare il tasso di inizio della terapia insulinica nei pazienti anziani in trattamento con antidiabetici orali, e per identificare i fattori associati a questo inizio. Lo studio di coorte ha coinvolto persone con più di 66 anni, alle quali era stata da poco prescritta una terapia con farmaci antidiabetici per os. Sono stati esclusi i soggetti trattati con Acarbosio o con un tiazolidinedione. Il tasso di inizio della terapia con Insulina è stato calcolato con il metodo di Kaplan-Meier e i fattori associati all’inizio della terapia sono stati identificati con analisi di regressione a variabili multiple di Cox. In questa coorte di 69.674 nuovi utilizzatori di farmaci contro il diabete, la terapia insulinica è stata iniziata con un tasso di 9.7 casi per 1000 pazienti-anno.
E’ emerso che i pazienti con la maggiore probabilità di iniziare la terapia erano quelli trattati inizialmente con un secretagogo dell’insulina (piuttosto che la Metformina), quelli ai quali era stato prescritto un antidiabetico orale da un endocrinologo o da un medico di medicina generale, quelli che avevano ricevuto dosi iniziali più elevate di un farmaco orale per il diabete, quelli che avevano ricevuto corticosteroidi per via orale, quelli che utilizzavano le strisce per la misurazione della glicemia o erano stati ricoverati in ospedale nell’anno precedente all’inizio della terapia anti-diabete o che avevano ricevuto 16 o più farmaci. Al contrario, i pazienti che avevano utilizzato fino a 12 farmaci ( contro nessuno ) avevano una minore probabilità di iniziare la terapia insulinica.
In conclusione, diversi fattori legati ai farmaci e ai servizi sanitari sono associati all’inizio della terapia insulinica nei pazienti anziani che fanno uso di farmaci antidiabetici orali. Non è chiaro se questi fattori siano predittivi di un fallimento secondario dei farmaci per il diabete mellito o se invece riflettano una migliore gestione del diabete di tipo 2.
Fonte: CMAJ, 2009
Tratto da: XAGENA SALUTE, 25 maggio 2010