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Lombardia. Riforma sanitaria, Consiglio approva la terza parte a maggioranza

Due milioni di euro in più all’anno per le politiche di prevenzione, nascono le “palestre della salute”, rafforzato il ruolo delle farmacie. Il relatore Angelo Capelli: “Ora accelerare attuazione concreta del sistema a rete integrata, perché corriamo il rischio di smontare un sistema centrato sull’ospedale senza attivare quello a rete integrata”.

Via libera a maggioranza in Consiglio regionale della Lombardia, con 45 voti a favore e 30 contrari, alla terza parte della riforma sociosanitaria (legge n.228 TER) dedicata alla prevenzione, alla farmaceutica, al diabete e ai trapianti, che costituiscono la legge.

“Oggi completiamo un altro pezzo significativo della riforma –ha dichiarato il relatore Angelo Capelli, che è anche capogruppo di Lombardia Popolare e Vice Presidente della Commissione Sanità– in coerenza coi principi della centralità del cittadino, della sussidiarietà orizzontale e del federalismo istituzionale. Abbiamo dimostrato che tra persone di partiti diversi è possibile lavorare insieme, rispettosamente, anche partendo da posizione diverse. Adesso –ha aggiunto il relatore– occorre lavorare per ridurre i disagi che vivono i cittadini e gli operatori degli ospedali e delle strutture, che non vedono ancora miglioramenti significativi nel passaggio dal sistema precedente a quello attuale. Non possiamo lasciarli troppo a lungo in mezzo al guado, come abbiamo dichiarato fin dall’inizio di questo percorso, perché corriamo il rischio di smontare un sistema centrato sull’ospedale senza attivare quello a rete integrata”.

“Con l’approvazione di questo provvedimento –ha sottolineato il Presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi (Lega Nord)– introduciamo principi innovativi che danno un giusto peso alle politiche di prevenzione, senza le quali nessun sistema sanitario oggi potrebbe reggere davanti al peso crescente delle cronicità. Nella logica di una gestione integrata del bisogno socio sanitario, intendiamo rendere più sostenibile e appropriata l'azione di cura facilitando il rapporto tra utente e aziende: è con questo obiettivo che vengono introdotte ad esempio le farmacie di servizio, e vengono maggiormente coinvolte e responsabilizzate le scuole per facilitare l’inclusione sociale dei bambini diabetici”.

Con il voto di oggi si completa il terzo capitolo della riforma sociosanitaria lombarda: i rimanenti temi legati ai rapporti con le Università e ai servizi necrofori comporranno il progetto di legge “228 quater”, prossimamente all’esame della Commissione e con il quale si esaurirà l’intero percorso di riforma.

Ecco i principali contenuti della parte terza della riforma illustrati in una nota del Consiglio

Politiche di prevenzione

Regione Lombardia dovrà versare almeno il 5% del fondo sanitario regionale per le politiche di prevenzione: oggi ne versa quasi il 4%, con aumento di risorse annue che sarà quindi pari a quasi 2 milioni di euro. Attenzione particolare viene dedicata alle malattie attribuibili alla sfera dell’igiene ambientale con il coinvolgimento di ARPA e delle ATS nei compiti di sorveglianza attiva sulle esposizioni ambientali.

Il provvedimento fa inoltre esplicito riferimento alla promozione dell’attività e dell’esercizio fisico finalizzati al contrasto alle patologie croniche, anche mediante prescrizione medica: la legge introduce in Lombardia, come già avviene in Emilia Romagna, le cosiddette “palestre della salute”, dove sotto stretto controllo medico i pazienti potranno fare attività sportiva per prevenire malattie croniche.

Vengono infine declinati espressamente alcuni obiettivi per uno stile di vita corretto: la lotta al tabagismo e alle dipendenze, l’adozione di una alimentazione sana, il contrasto alle malattie infettive tra cui anche quelle a trasmissione sessuale.

Rapporti con le farmacie

Una sezione particolare viene dedicata alla farmaceutica. Le farmacie ora non hanno più solo la funzione di distribuire i medicinali, svolgendo un ruolo di presidio sanitario. D’ora in poi potranno eseguire analisi di telemedicina, monitoraggio e screening (nei limiti previsti e consentiti dalla legislazione nazionale), in collaborazione con le ATS e d’intesa con gli Enti locali.

Inoltre con l’introduzione delle cosiddette farmacie di servizio, la Regione si pone l’obiettivo di rendere più efficace la rete delle farmacie territoriali, rafforzando il rapporto sinergico con i presidi sanitari e assistenziali e il territorio, per agevolare i cittadini nell’autoanalisi e nella fruizione delle prestazioni assistenziali previste nei Piani di zona. Il testo attua inoltre una revisione complessiva delle norme che regolano l’assegnazione delle sedi farmaceutiche, la vigilanza, l’orario settimanale di apertura e i turni.

Cura del diabete

La legge n.33 che ha riformato la sanità lombarda aveva già sottolineato l’importanza della rete territoriale nell’affrontare e gestire una malattia cronica dal forte impatto sociale ed economico come il diabete, e la Lombardia è stata la prima Regione in Italia ad emanare una legge specifica sul tema, prevedendo nel 1987 i servizi di diabetologia pediatrica. Oggi però, nel dare attuazione alla nuova legge di riforma della sanità regionale, si è reso necessario definire meglio l’organizzazione della rete diabetologica con riferimento all’età evolutiva.

Il provvedimento intende incentivare soprattutto l’introduzione dell’innovazione tecnologica in campo pediatrico; promuovere il grande tema dell’inclusione sociale del bambino diabetico a partire dalla scuola, formando il personale scolastico. Ma anche sostenere la ricerca specifica del diabete di tipo 1 che ha ricadute dirette in età pediatrica; e infine dare maggiore attenzione al tema della formazione e della consapevolezza della propria malattia immaginando anche di introdurre dei campi scuola specifici per ragazzi diabetici.

In Lombardia esistono attualmente 153 diabetologie, suddivise in 5 strutture complesse con varie articolazioni; 9 strutture a valenza dipartimentale; 30 strutture o unità semplici; 12 distretti con ambulatori specialistici; 48 ambulatori specialistici ospedalieri divisionali; 49 strutture private accreditate. Sono circa 580mila i lombardi affetti da diabete, il 25% dei quali non è nemmeno consapevole: i dati evidenziano pertanto una cronicità elevata, con cure che in molti casi richiedono costi fino a 36 mila euro all’anno per singoli casi.

Trapianti di organi

Il provvedimento approvato oggi in Consiglio regionale pone attenzione anche al tema dei trapianti. Nella nuova formulazione del testo di legge viene costituito il Coordinamento Regionale Trapianti, che realizza il raccordo tecnico tra tutte le componenti del Sistema Regionale dei Trapianti e avrà il compito e la funzione di fare sintesi tra gli indirizzi di programmazione regionali e la gestione clinica e operativa del processo di donazione e trapianto. La Regione assicura dal canto suo il funzionamento del Centro di riferimento regionale per le attività di prelievo e di trapianto di organi, cellule e tessuti (CRR), che avrà sede presso una Azienda pubblica o un IRCCS pubblico lombardo.

Tratto da: Quotidiano Sanità, 22 febbraio 2017