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Riforma ticket, il 5 incontro Lorenzin-Regioni. Tre le ipotesi al vaglio

Una maggiore attenzione alle fasce più deboli della popolazione. È questo l'obiettivo dichiarato della revisione del sistema dei ticket sanitari, al centro dell'incontro il 5 aprile al ministero della Salute tra il ministro Beatrice Lorenzin e le Regioni. Tre sono, al momento, le ipotesi sul tavolo, sulle quali ministro e Regioni avvieranno il confronto. Una revisione della compartecipazione alla spesa, ovvero i ticket, sulla base dei componenti familiari o della perdita del lavoro, ma a parità di gettito; un recupero di risorse attraverso la Spending review che consenta, eliminando gli sprechi, di immettere più fondi nel sistema, con il risultato di arrivare all'abolizione dei ticket; una revisione delle modalità di raccolta dei ticket con una formula più proporzionale al reddito, vincolando le risorse alle fasce fragili e in difficoltà.

L'ipotesi della totale abolizione dei ticket, tuttavia, suscita perplessità sul fronte delle Regioni: «Sottrarre 3 mld al Fondo sanitario, ovvero l'importo derivato dai ticket - afferma all'Ansa il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Antonio Saitta - per le Regioni rappresenterebbe un problema, perché vorrebbe dire dover ridurre l'attività nell'ambito dello stesso Fondo per la Sanità». Ad ogni modo, sottolinea, «la priorità è anche approfondire il tema partendo dalla necessità di arrivare ad una omogeneizzazione del sistema su tutto il territorio nazionale. Certamente - aggiunge - l'attuale crisi economica e i problemi legati alla povertà impongono oggi di porre l'attenzione sulle fasce più deboli della popolazione, e su questo concordiamo con il ministro». Altro nodo è quello dei ticket sugli esami diagnostici: «Sono alti e ciò porta ad una concorrenza del privato che offre prezzi più bassi. È un punto - conclude Saitta - su cui intervenire».

Tratto da: Quotidiano Sanità, 04 aprile 2017

Nota dei WM: visto che realmente c’è un problema sanitario, ci farebbe molto piacere se una volta tanto i nostri politici dessero l’esempio rinunciando alle loro spese sanitarie tutte gratis (dall’asprina per il raffreddore al grande intervento chirurgico, ovviamente dovuto per loro e tutti i loro congiunti e disgiunti) ? Se dovessero rinunciare anche alla sola aspirina sarebbe già un segnale molto forte di adeguamento alla vita reale. Stiamo a vedere !!!