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Nuovi LEA: rose e spine per le persone con diabete

I LEA sono legge da un mese ma l'accesso alla maggior parte delle nuove prestazioni previste è un miraggio.

Il 18 marzo sono stati finalmente pubblicati in GU, dopo 10 anni di lavori, i nuovi Livelli Essenziali di assistenza (LEA): pertanto, come afferma il ministro Lorenzin, si tratta di una data “storica Per la sanità italiana”. Ma sono tutte rose?

Non sembrerebbe e come al solito la “burocrazia all’italiana” complica le cose. Infatti la reale “accessibilità” alla maggior parte delle prestazioni incluse nei nuovi LEA è ancora un lontano miraggio per cittadini e pazienti.

Per le nuove prestazioni sarà necessario avere il nuovo nomenclatore (entro un paio di mesi?). Perché siano effettive le nuove tabelle di esenzione sarà necessario che le regioni promulghino un atto di recepimento (in realtà il DPCM, recita che dovrebbero essere in vigore il giorno seguente alla pubblicazione in GU). A quanto ci risulta solo le regioni Emilia Romagna e Veneto e la provincia autonoma di Bolzano lo hanno già fatto.

Purtroppo la richiesta sulle ortesi, portata da Diabete Italia nel corso della Audizione al Senato del 6 dicembre 2016, non ha ancora sortito risultati.

I pazienti con diabete necessitano di buone pratiche preventive per ridurre il rischio di complicanze. Fra queste, una particolare importanza va posta alla prevenzione del piede diabetico, una complicanza altamente invalidante che può pesare sulla qualità di vita del paziente e sulle casse del SSN.

Prevenire le complicanze del piede vuol dire agire tempestivamente sia con una adeguata educazione del paziente alla cura del piede sia mediante la prescrizione di calzature adeguate, che consentono di prevenire questa temibile complicanza.

I nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) non consentono più la prescrizione delle calzature ortopediche di serie per il piede diabetico perché ritenute frequentemente oggetto di prescrizione inappropriata. Ecco che ancora una volta, a causa di un mancato controllo sui prescrittori inadempienti, a pagare devono essere i pazienti che necessitano di questi ausili importanti.

Il risultato sarà quello che non si farà più prevenzione primaria, incidendo negativamente sulla comparsa delle ulcere del piede e tutto quello che ne deriva o, peggio, si ricorrerà alla prescrizione delle calzature su misura (previste dai nuovi LEA) aumentando di gran lunga la spesa sanitaria.

Leggi questo articolo che riporta l'audizione di Diabete Italia in Parlamento.

Da Diabete Italia, 20 aprile 2017