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In Lombardia arrivano i gestori per i cronici. Allarme dei medici di famiglia: rischio estinzione

Con i gestori previsti dalla Regione Lombardia non solo rischia il rapporto medico-paziente visto che i medici di famiglia perderanno contatto dai cronici che dovrebbero essere i loro pazienti d'elezione ma rischiano alla lunga anche le casse degli enti previdenziali poiché al contributo del medico di medicina generale si sostituirà quello di figure precarie con contratti atipici, come già ne esistono negli ospedali (e il rapporto Istat svela che stanno avendo un boom). La preoccupazione è stata espressa da Roberto Carlo Rossi presidente Snami Lombardia a margine del convegno della scuola quadri del sindacato dei medici di famiglia, mentre cresce il coro di detrattori della manovra della Regione tra i medici di famiglia. E non solo su Facebook; Vittorio Agnoletto, medico ed eurodeputato della Sinistra Unitaria sul Fatto quotidiano stigmatizza le due delibere 6164 e 6551 che prendono dai 10 milioni di residenti in Lombardia 1,5 milioni di cronici polipatologici e 400 mila potenziali ospedalizzabili a domicilio e li dirottano verso un ente gestore accreditato che ne prenderà in carico il piano di cura.

Tra gli enti gestori sono ammessi anche cooperative di medici di famiglia, ma la medicina generale parte fra tanta concorrenza. Agnoletto sottolinea che le delibere di giunta - impugnate al Tar dall'Unione Medici Italiani, come lui riferisce, e presto da Medicina Democratica - non sono state discusse in consiglio regionale eppure stanno «modificando totalmente l'assistenza sanitaria in Lombardia e cancellando alcuni dei pilastri fondativi della legge di riforma sanitaria la 833/78». «La Regione -ricorda Agnoletto- ha individuato 65 malattie, per le quali ha stabilito un corrispettivo economico da attribuire a seconda della patologia presentata da ogni persona gestita. Se il gestore riuscirà a spendere meno della cifra attribuita dalla Regione potrà mantenere per sé una quota dell'avanzo, eventualmente da condividere con il Mmg che ha creato il contatto. Il gestore non deve per forza essere un medico, può essere un ente anche privato e(...)può gestire fino a... 200 mila persone. È facile immaginare -scrive Agnoletto- che nelle scelte dei gestori conterà maggiormente il possibile guadagno piuttosto che la piena tutela della salute del paziente, il quale potrà cambiare gestore ma solo dopo un anno». Nell'ente gestore i medici ci saranno ma in teoria potrebbero essere pochi. «Com'è emerso a Iseo in un incontro con l'assessore Giulio Gallera, i gestori avranno al proprio interno case manager che prendono in carico la gestione operativa del piano di cura e clinical manager che invece avranno la gestione clinica dei pazienti. Resta però l'impressione che questa rivoluzione porti intanto alla progressiva estinzione della medicina generale» spiega Roberto Carlo Rossi, presidente Snami Lombardia. Sottrarre milioni di pazienti al medico di famiglia per dirottarli a un ente organizzato significa accettare il principio che chi va in pensione tra i medici convenzionati possa non essere più sostituito e che al rapporto di fiducia con un clinico si sostituisca il rapporto tra paziente e un team. Ma -secondo problema- da chi è formato questo team? Nella direttiva 6551 che ci porta ai gestori, oltre alla figura organizzativa di case-manager è prevista quella di clinical manager e penso che, anche qualora il gestore sia riconducibile a un ospedale-Asst, difficilmente si tratterà di far viaggiare sul territorio figure di reparti ospedalieri con personale assunto, medici dirigenti Ssn ed altro. Anche perché, negli ospedali, c'è sofferenza per organici già ai minimi e si usano già i deleteri rapporti libero-professionali. In altri termini, il rischio è di diffondere questi contratti sul territorio sostituendo al medico di famiglia, anzi a più medici che versano i loro contributi al fondo speciale Enpam, un medico precario che versa cifre esigue all'Enpam in quota B così affossando due fondi al posto di uno».

Tratto da: Doctor33, Mauro Miserendino, 17 maggio 2017