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Trapianti, alcuni candidati possono trarre beneficio da reni di donatori diabetici

L'utilizzo di organi da donatori con diabete può rappresentare una soluzione efficace in pazienti selezionati con nefropatia terminale in attesa di trapianto rispetto al rimanere in lista di attesa. È quanto emerge da uno studio osservazionale recentemente pubblicato sulla rivista Clinical Journal of the American Society of Nephrology (Cjasn) nel quale sono stati coinvolti oltre 437.000 candidati al trapianto renale presenti nel Organ Procurement and Transplantation Network database statunitense. «Le nefropatie che necessitano di trapianto sono aumentate notevolmente negli Stati Uniti negli ultimi anni e di conseguenza il numero di richieste è superiore agli organi disponibili» afferma Jordana Cohen, della Perelman School of Medicine alla University of Pennsylvania, prima autrice dell'articolo che poi aggiunge: «Sappiamo che il rischio di mortalità è maggiore per chi riceve un rene da donatore diabetico rispetto a chi lo riceve da donatore non diabetico, ma non è chiaro se ci siano vantaggi nel ricevere un rene da donatore diabetico rispetto al rimanere in lista di attesa». Per rispondere a questa domanda, Cohen e colleghi hanno confrontato il rischio di mortalità negli 8.101 pazienti sottoposti a trapianto di un rene diabetico rispetto a quello di chi è rimasto in attesa di un rene da donatore non diabetico.

Dopo un follow up mediano di 8,9 anni, i ricercatori hanno osservato che il rischio di mortalità era del 9% inferiore nei trapiantati con rene da donatore diabetico rispetto ai pazienti rimasti in lista di attesa. «I maggiori benefici dopo trapianto di rene diabetico si sono verificati nei pazienti con nefropatia ad alto rischio di decesso in lista di attesa, soprattutto se in centri con tempi di attesa medi più lunghi» spiega l'autrice che poi precisa: «Reni di scarsa qualità da donatori diabetici non hanno portato benefici e inoltre i candidati al trapianto di età inferiore a 40 anni non hanno tratto beneficio dal trapianto di reni diabetici». Come concludono gli autori, questi risultati possono essere utili ai medici che si occupano di trapianto di reni e che devono a volte fare ricorso a organi non perfetti per poter far fronte alle richieste sempre più numerose.

Cjasn 2017. Doi: 10.2215/CJN.10280916

http://cjasn.asnjournals.org/content/early/2017/05/24/CJN.10280916.abstract

Tratto da: Doctornews, 01 giugno 2017