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Chirurgia bariatrica, l’intervento per correggere l’obesità

La chirurgia bariatrica può essere, per alcuni pazienti, la soluzione ai problemi di obesità. Dei diversi tipi di trattamento, dei risultati possibili e di come gestire il periodo post operatorio ha parlato il dottor Giuseppe Marinari, Responsabile di Chirurgia bariatrica, in un’intervista a Ok salute.

Il percorso è dedicato ai pazienti colpiti da obesità, con un indice di massa corporea superiore a 40 oppure superiore a 35, ma con la presenza di altre condizioni come il diabete, l’ipertensione arteriosa, le apnee notturne o gravi problemi articolari.

Prima di valutare se effettuare l’intervento o meno, lo specialista traccerà un quadro del paziente, la sua storia clinica e lo stile di vita, come spiega il dottor Marinari infatti: “La chirurgia non è mai la prima opzione. È necessario che in passato il paziente abbia seguito delle diete sotto il controllo medico e queste diete non abbiano funzionato o subito dopo si sia ripreso peso. Serve anche un’idoneità psicologica attraverso un percorso di preparazione sotto la guida di uno psicologo o di uno psichiatra, alla fine del quale lo specialista deve confermare che non ci siano controindicazioni. La cosa migliore è rivolgersi a quelle strutture in cui chirurgo e psicologo lavorino in équipe”.

Le diverse tipologie di intervento

I principali interventi sono la sleeve gastrectomy, il bypass gastrico, la diversione bilio-pancreatica e il bendaggio gastrico regolabile.

La sleeve gastrectomy e il bypass gastrico sono interventi restrittivi ormonali. La prima consiste in una resezione gastrica verticale, con l’asportazione di buona parte dello stomaco e tubulizzazione dello stomaco rimanente. “Comporta una riduzione della secrezione degli ormoni responsabili della fame e aumenta contestualmente la produzione di altri ormoni in grado di accrescere il senso di sazietà”, spiega Marinari.

Il bypass gastrico offre buoni risultati a lungo termine, ed è una terapia potente contro il diabete di tipo 2 e contro il reflusso gastrico.

La diversione bilio-pancreatica prevede la rimozione di buona parte dello stomaco, mentre il bendaggio gastrico regolabile è un intervento restrittivo meccanico che riduce forzatamente l’introduzione di cibo.

I risultati possibili

I risultati variano da paziente a paziente. Giovani uomini di alta statura sono per esempio più avvantaggiati e possono perdere fino all’80% dei chili in più. Una donna più avanti con gli anni e di bassa statura perderà circa il 60%. “Gioca poi ho un ruolo fondamentale nel mantenimento del peso lo svolgimento di attività fisica regolare”, sottolinea il dottor Marinari.

Mangiare dopo l’intervento

Dopo l’intervento il paziente mangia molto meno, si pensi che “Una persona operata per alcuni mesi si sazierà con 30 grammi di riso o di 50 grammi di pesce. Dopo diverso tempo si mangia un po’ di più, ma le quantità saranno sempre molto ridotte. Naturalmente bisogna insegnare al paziente a mangiare cibi di qualità”, precisa lo specialista.

Dopo l’intervento potrebbe inoltre essere indicata l’assunzione di integratori: “Ci sono interventi che richiedono obbligatoriamente di prendere integratori perché inducono una riduzione dell’assorbimento intestinale. Anche negli altri casi è comunque consigliato assumere integratori di ferro e vitamine per qualche mese, perché mangiando così poco possono essere utili”, ha spiegato il dottor Marinari.

Tratto da: Humanitas Salute, 24 ottobre 2017