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Milano, pugno duro dell'assessore Gallera

Sanzioni a Mmg che scoraggino passaggio cronici a gestori

Si infiamma la polemica tra Ordine dei Medici di Milano e Regione Lombardia dopo che l'assessore alla salute lombardo Giulio Gallera ha affermato di valutare sanzioni per i medici di famiglia che espongano cartelli in studio per invitare gli assistiti a “riflettere” sulla proposta della Regione Lombardia di affidare la cura delle loro patologie croniche ad un ente gestore anziché al medico stesso. Alla vigilia delle elezioni ordinistiche, dopo che alcuni medici hanno informato gli assistiti con cartelli dell'imminente arrivo di lettere della Regione con proposte di passaggio in cura ai gestori, Gallera, che augura un cambio al vertice Omceo meneghino, ha ipotizzato per questi medici anche la sospensione della convenzione con il servizio sanitario. Pronta la replica del presidente dell'Ordine Roberto Carlo Rossi - medico di famiglia e leader Snami Lombardia - che ora ventila di procedere “in tutte le sedi opportune per salvaguardare la libertà di pensiero dei mmg e il lecito desiderio di informare i propri pazienti e di tutelarne la salute, senza vincoli di soggezione nei confronti del datore”. Con il quale -ricorda Rossi- vige un rapporto libero-professionale di convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Il medico in questione ha solo anticipato i contenuti che noi stessi invieremo a tutti i mmg lombardi suggerendo loro di informare i loro pazienti dei rischi che correranno se scegliessero di affidarsi ad un gestore».

Toni diversi aveva usato Rossi con la Regione qualche giorno prima alla presentazione della lista Riscatto Medico che guida l'Ordine milanese da un trentennio (prima con Enrico Bergonzini, poi con Roberto Anzalone ed Ugo Garbarini). Nell'occasione Rossi aveva precisato che «Riscatto Medico non è una lista contraria alla riforma della sanità lombarda. Però la regola per un ordine è tutelare il paziente a costo di essere scomodi, scontrosi, scorbutici, sconvenienti come scrive Ivan Cavicchi in un suo editoriale». Aggiunge Rossi che non esiste una contrapposizione medici di famiglia-ospedalieri all'ordine di Milano, dove pure si è verificata una scissione e quattro consiglieri di lungo corso oggi animano la lista concorrente “Noi Medici”- il vicepresidente Giuseppe Bonfiglio, l'oncologo Alberto Scanni, il responsabile di Medicina d'urgenza Pietro Marino e l'odontoiatra Luigi Paglia - «, gran parte del programma Omceo Mi è stata dedicata a questi ultimi, al precariato in corsia, ai contratti non rispettati delle donne medico, agli specializzandi». «In altri campi collaboriamo bene con la Regione - ribadisce il segretario Ugo Tamborini - abbiamo anche situazioni di fattiva collaborazione come l'elenco cui stiamo pervenendo delle scuole accreditate per l'insegnamento delle medicine non convenzionali. Replica Alberto Scanni figura di punta della lista concorrente “Noi medici” che così come si è dimostrato negli ultimi anni l'ordine non va. «Ci eravamo impegnati per un ordine che rappresentasse cambiamento e pluralismo ma il consiglio è “militarizzato” da 11 consiglieri Snami, la campagna verte su un argomento e quest'anno è la delibera cronici, noi preferiamo articolare proposte di metodo e di contenuto». Da quest'ultimo punto di vista “Noi Medici” ha proposte compatibili con “Riscatto Medico”, ma punta programmaticamente sul dialogo fra le anime della medicina. Non siamo dalla parte della Regione e della riforma, lo dimostra che nelle nostre file c'è chi medico di famiglia ha fatto ricorso contro la delibera cronici chiedendo la sospensiva (Pasqualino Foca' di Smi ndr) c'è chi accetta la scommessa, anteponiamo il dialogo a tutto, ci siamo dati un regolamento per cui l'esecutivo vincente non starà in carica oltre due mandati, vogliamo un ordine collegiale, prendere posizione per l'Agenzia del Farmaco a Milano, dare più voce al mondo ospedale, aprire la comunicazione dell'Omceo a tutte le sue componenti».

Tratto da: Doctor33, Mauro Miserendino, 31 ottobre 2017

Nota dei WM: non entriamo nel merito delle diatribe degli ordini dei medici, troviamo però sconcertante, se è vero, il tono intimidatorio dell’assessore Gallera. Ci auguriamo che sia stato solo un brutto scivolone e che lo stesso, se questo è stato il comportamento, chieda scusa prima a noi cittadini e poi agli ordini.