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Nuovi device per la diagnosi precoce dell’Alzheimer: al via studio alle Molinette

Nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale di cui la struttura torinese è capofila si valuterà l’efficacia di diversi device nel quantificare il rischio di Alzheimer e decadimento cognitivo e fisico: occhiali hi-tech, materassi intelligenti, app per smartphone.

Uno speciale paio di occhiali o lo smartphone come strumenti utili per la diagnosi precoce dell’Alzheimer. È questo uno degli oggetti di My-AHA (My Active and Healthy Ageing), un progetto di ricerca internazionale che vede come capofila l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

Nell’ambito del progetto, già nelle prossime settimane verranno reclutati 600 pazienti nel mondo, dei quali 80 alle Molinette. L’obiettivo è valutare l’efficacia di device innovativi nel misurare il rischio di Alzheimer e di decadimento cognitivo, psicologico, fisico e sociale. Ad esempio, saranno utilizzati occhiali della ditta giapponese MEME, in grado di registrare i movimenti del corpo e del capo, valutando, grazie ad un giroscopio ed un accelerometro, il grado di equilibrio del soggetto nello spazio.

Altri sensori sulle stanghette registrano anche i movimenti oculari, che si modificano con l’età e con la patologia. La qualità del sonno dei volontari verrà monitorata grazie all’applicazioni di bande della ditta tedesca Medisana, poste sul materasso. Gli smartphone di uso quotidiano saranno muniti di giochi di memoria, messi a punto specificamente per questo studio, giochi che il soggetto sarà in grado di autosomministrarsi per testare lo stato della memoria, dell’orientamento e la capacità di risolvere problemi più o meno complessi. Lo smartphone raccoglierà i dati di tutta la strumentazione e li invierà ad un sistema in grado di riconoscere eventuali peggioramenti nel tempo.

Di tutti i partecipanti, metà saranno solo monitorati nel tempo, l’altra metà invece beneficerà di un intervento di stimolazione motoria, psicologica, cognitiva e sociale, grazie all’uso degli stessi apparecchi. Al termine dello studio sarà possibile definire con maggior chiarezza l’utilità delle nuove tecnologie nella diagnosi precoce, nell’invecchiamento in salute e nella prevenzione del decadimento dell’anziano.

Del progetto (ma anche delle terapie mediche attuali e prossime, della sostenibilità economica del sistema, delle comunità a dimensione di paziente affetto da demenza) si parlerà approfonditamente giovedì 18 gennaio nell’Aula Magna dell'ospedale Molinette (corso Bramante 88) in un Convegno intitolato “Il malato di Alzheimer: la sua presa in carico dal laboratorio al territorio”.

Tratto da: Quotidiano Sanità, 17 gennaio 2018