5permille
5x1000
A te non costa nulla, per noi č importante!
C.F. 98152160176

Un anno di yoga riduce l'infiammazione del grasso addominale

Così riduce rischio diabete in persone con sindrome metabolica

Frequentare per un anno lezioni di yoga fa ridurre i livelli di infiammazione dell'organismo tipici della sindrome metabolica, ovvero una condizione clinica che predispone al rischio elevato di diabete, problemi cardiovascolari e fegato grasso. L'ennesimo studio che si concentra sui benefici di questa pratica mutuata dall'Oriente è apparso sullo Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports.

La sindrome metabolica è una patologia molto diffusa che raggruppa una serie di fattori di rischio come ipertensione arteriosa, obesità viscerale, insulino-resistenza e iperglicemia. I ricercatori dell'Università di Hong Kong hanno reclutato 97 partecipanti asiatici con età media di 57 anni, che presentavano questa sindrome, dividendoli in due gruppi. A 52 di loro è stato fatto fare un allenamento di yoga per un anno, mentre 45 di loro sono stati assegnati a un gruppo di controllo.

Lo yoga ha diminuito le adipochine proinfiammatorie e aumentato l'adipochina antiinfiammatoria. I risultati supportano l'idea che questo tipo di attività possa essere un efficace intervento sullo stile di vita per ridurre l'infiammazione cronica e gestire le conseguenze della sindrome metabolica, come il diabete.

“Era già noto che lo yoga può dare benefici per la pressione arteriosa e ridurre la circonferenza addominale”, chiarisce Francesco Giorgino, direttore dell'U.O. complessa di Endocrinologia e Malattie Metaboliche del Policlinico Universitario di Bari. “In questo caso - prosegue - ci si è concentrati sulla risposta delle adipochine all'esercizio di yoga a lungo termine, evidenziando che riesce ad attenuare lo stato infiammatorio del grasso viscerale e dunque ne riduce la sua pericolosità. Più è infiammato, infatti, più il grasso produce sostanze dannose in grado di favorire malattie cardiovascolari e diabete. Questi risultati - conclude l'esperto della Società Italiana di Diabetologia (SID) - essendo limitati a un numero ridotto di casi e a una sola etnia, andrebbero confermati da uno studio più ampio”.

Tratto da: ANSA, 12 febbraio 2018