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Glaucoma, le ultime novitā da terapie ipotonizzanti e chirurgia mininvasiva

«Il glaucoma colpisce circa il 2% della popolazione over 40 e ben il 10% degli ultrasettantenni con un totale di circa 200.000 persone Un impatto da non sottovalutare se si pensa che il glaucoma rappresenta la prima causa al mondo di cecità irreversibile e che le previsioni per i prossimi 20 anni non sono incoraggianti poiché moltissimi casi non vengono diagnosticati se non tardivamente». Così Leonardo Mastropasqua, direttore del Centro di eccellenza e Centro nazionale di alta tecnologia in oftalmologia dell'Università G. d'Annunzio di Chieti-Pescara, inquadra questa patologia in occasione della settimana mondiale del glaucoma, che è stata celebrata dall'11 al 17 marzo 2018 con conferenze, punti di informazione e check-up oculistici gratuiti in tutta Italia.

«L'istituzione di una settimana mondiale dedicata al glaucoma - continua Mastropasqua - è fondamentale sia in termini di sensibilizzazione su aspetti poco conosciuti della patologia e del suo impatto, specialmente tra i più giovani, sia come occasione di informazione sulle soluzioni disponibili e le novità riguardo ai trattamenti».

Il principale fattore di rischio per lo sviluppo del glaucoma è rappresentato dalla pressione intra-oculare elevata e l'unico modo valido per ridurla sono le terapie cosiddette “ipotonizzanti”. «In prima battuta - chiarisce l'oftalmologo - il trattamento si avvale di specifici colliri, come quelli a base di analoghi delle prostaglandine. Purtroppo, però, in alcuni casi la sola terapia medica non è sufficiente. Succede perché la terapia non riesce a tenere sufficientemente bassa la pressione, oppure quando non viene seguita nel modo corretto».

Ecco allora che entra in campo l'approccio chirurgico: oggi, oltre alle tecniche tradizionali abbiamo a disposizione anche tecniche mininvasive. «L'ultima novità in questo campo - spiega Mastropasqua - è il Gel Stent: una cannula in collagene, larga un capello, che viene inserita nell'occhio attraverso una microscopica incisione. Questo dispositivo crea un canale che permette all'umore acqueo, il liquido che si trova all'interno dell'occhio, di defluire all'esterno e spalmarsi sotto la congiuntiva, abbassando la pressione in modo meccanico e, spesso, permettendo di interrompere la terapia con i

colliri. Si tratta di un intervento di circa dieci minuti che viene eseguito in day surgery, previa anestesia locale».

Tratto da: Doctor33, 20 marzo 2018