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Milano. All’ospedale San Paolo impiantata protesi retinica in paziente totalmente cieco

L’intervento chirurgico è stato eseguito circa tre mesi fa. La protesi utilizza la stimolazione elettrica delle cellule retiniche ancora “vitali”: converte le immagini catturate da una mini videocamera montata sugli occhiali del paziente in impulsi elettrici che vengono trasmessi in modalità wireless ad una matrice di elettrodi impiantati sulla superficie retinica.

All’Ospedale San Paolo (ASST Santi Paolo e Carlo) di Milano è stata impiantata una retina artificiale Argus II su un paziente totalmente cieco. L’operazione, durata un paio d’ore, è stata eseguita circa tre mesi fa.

L’intervento chirurgico prevede l’applicazione di una protesi retinica che utilizza la stimolazione elettrica delle cellule retiniche ancora “vitali”, convertendo le immagini catturate da una mini videocamera montata sugli occhiali del paziente in una serie di piccoli impulsi elettrici che vengono trasmessi in modalità wireless ad una matrice di elettrodi impiantati sulla superficie retinica.

Il paziente è stato dimesso il giorno seguente all’intervento e dopo due settimane ha iniziato la riabilitazione.

“La prima fase di riabilitazione si svolge in clinica, dove i pazienti, seguiti da un team di specialisti, apprendono informazioni di base per l’utilizzo e la gestione autonoma dell’impianto (campo visivo, posizione degli occhi, gestione dei filtri). Una volta acquisita dimestichezza con il dispositivo potranno esercitarsi all’esterno, insieme ad un terapista che insegnerà loro ad integrare la nuova visione con i normali ausili per la mobilità”, spiega Luca Rossetti, direttore della Clinica Oculistica dell’Ospedale metropolitano che è Centro di riferimento regionale per la Retinite Pigmentosa, nonché professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano.

Dopo un periodo di riabilitazione della durata di alcune settimane e con un programma personalizzato, i pazienti riescono ad individuare una persona di fronte e delinearne i contorni localizzando il chiarore del volto. Inoltre riescono a localizzare oggetti sul tavolo come una tazzina da caffè o ad individuare un posto libero sui mezzi pubblici o in una sala d’attesa e recuperano una maggiore sicurezza nella mobilità all’esterno riconoscendo strisce pedonali, alberi, ostacoli.

“Riuscire ad attraversare la strada identificando le strisce pedonali, leggere i cartelli, spostare un ostacolo che vedo davanti a me: queste sono state delle grandi vittorie”, dice il paziente “La riabilitazione è impegnativa ma i risultati sono emozionanti”.

Ad oggi 4 sono stati i pazienti in cura presso l’ospedale San Paolo che hanno potuto beneficiare di questa particolare tecnologia anche grazie alla generosità dell’Associazione Retinitis Onlus prima e da un finanziamento erogato da Regione Lombardia per gli ultimi 2 interventi.

Tratto da: quotidiano Sanità, 10 maggio 2018