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Malattia renale cronica: c'č Consensus su terapia nutrizionale

Un documento di consenso appena pubblicato fissa i 20 punti della dieta per i pazienti con malattia renale cronica.

È stato pubblicato sul giornale italiano di nefrologia il documento di consenso che riassume in 20 punti l'approccio nutrizionale adeguato per chi è affetto da malattia renale cronica avanzata. La terapia dietetico - nutrizionale (TDN) si pone infatti a complemento dell'intervento farmacologico ed è sempre stato un fiore all'occhiello della nefrologia italiana, per ridurre la sintomatologia e per migliorare lo stato di salute e la qualità di vita dei pazienti, allontanando i tempi dell'entrata in dialisi o integrandosi con essa, permettendo anche una riduzione delle sedute. Il documento è il frutto di un lavoro di condivisione con pazienti e dietisti attraverso il coinvolgimento di ANDID (Associazione Nazionale Dietisti) e ANED (Associazione Nazionale Pazienti Emodializzati Dialisi e Trapianto).

Il TDN per il malato in fase avanzata ha il suo punto di forza nella riduzione dell'apporto proteico che però deve essere ben integrato con il controllo calorico totale, quello degli introiti di sodio e potassio e con la riduzione dell'apporto di fosforo, per non aggravare le alterazioni metaboliche tipiche della malattia. L'intervento corretto non deve determinare malnutrizione né a breve né a lungo termine. Per questo il Consensus pone l'attenzione alla qualità della dieta, per assicurare la continua aderenza del paziente e l'adeguatezza nutrizionale. Sono favoriti alimenti di origine vegetale (per un miglior controllo della pressione e dell'emodinamica renale) e il ricorso ai prodotti aproteici, costituiti da carboidrati e pressoché privi di proteine, sodio, potassio e fosforo: in virtù dell'elevato apporto energetico - precisa il documento - “lasciano più spazio alla scelta di alimenti ricchi di proteine ad alto valore biologico per garantire l'apporto di amino acidi essenziali”. Tanto più che un adeguato apporto di fibre vegetali può contrastare la disbiosi intestinale del paziente e ridurre la produzione di tossine uremiche, caratteristiche proprie della malattia renale cronica. La TDN richiede un approccio multi-professionale e interdisciplinare e deve essere gestita con le fasi e i criteri di una qualsiasi altra terapia farmacologica: valutando le controindicazioni e gli effetti collaterali; adeguando la posologia e verificando i risultati tramite follow up e, non meno importante, educando e informando il paziente all'importanza dell'aderenza alla dieta per la miglior gestione della malattia.

Francesca De vecchi

Tecnologa alimentare

Tratto da: Farmacista33, 15 novembre 2018