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Prevenire l’Alzheimer prendendo una pillola per abbassare il colesterolo

Individuati alcuni geni che predispongono sia a demenza che a malattie cardiovascolari

Prevenire l’Alzheimer con un farmaco anticolesterolo. È l’ipotesi suggerita da un nuovo studio che ha individuato un rischio genetico comune  tra Alzheimer e malattie cardiovascolari. Studiando il Dna di più di 1,5 milioni di persone i ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis e dall'Università della California a San Francisco hanno individuato 6 regioni del Dna particolarmente coinvolte sia nello sviluppo della demenza che nell’aumento dei lipidi nel sangue. Molte più di quelle conosciute finora. Lo studio, pubblicato su Acta Neuropathologica, aggiunge così una serie nuovi capitoli alla storia già nota dei legami genetici tra Alzheimer e malattie cardiovascolari.

«Questi risultati rappresentano l'opportunità di prendere in considerazione la possibilità di proporre a scopi differenti i farmaci destinati al metabolismo dei lipidi - afferma Celeste M. Karch, co-autore senior dello studio - Alla luce di queste scoperte possiamo iniziare a chiederci se alcuni di questi farmaci potrebbero essere utili per prevenire o allontanare l’insorgere della malattia di Alzheimer. Il nostro studio dimostra che c’è molto da imparare su come i geni coinvolti nel rischio di Alzheimer aumentino anche il rischio di altri problemi di salute, in particolare delle malattie cardiovascolari, e viceversa. Quindi abbiamo davvero bisogno di pensare a questi rischi in modo più olistico».

Finora tutta l’attenzione era rivolta alle varianti del gene Apoe, riconosciute responsabili di un aumento del rischio sia della malattia neurodegenerativa sia delle anomalie nel metabolismo del colesterolo. Mettendo a confronto il Dna di persone con fattori che contribuiscono a malattie cardiache o all’Alzheimer hanno identificato 90 punti del genoma associati a entrambe le malattie. Ulteriori analisi hanno individuato 6 regioni dal maggiore impatto sulle due patologie che includono geni finora non associati al rischio di demenza per lo più situati sul cromosoma 11, coinvolto nel sistema immunitario.

Gli scienziati sono partiti dai più noti fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, tra cui un elevato indice di massa corporea, il diabete di tipo 2 e i valori alti di trigliceridi e colesterolo, per verificare se in questi casi ci fosse un coinvolgimento anche dei geni associati all’Alzheimer. Ecco cosa hanno scoperto: «I geni che influenzavano il metabolismo dei lipidi erano anche quelli correlati al rischio di malattia di Alzheimer - dice Karch - I geni che contribuiscono ad altri fattori di rischio cardiovascolare, come l'indice di massa corporea e il diabete di tipo 2, non sembrano contribuire al rischio genetico per l’Alzheimer».

Dallo studio emerge quindi che le due patologie sono geneticamente correlate e che chi possiede determinate varianti genetiche può avere un maggior rischio sia di Alzheimer che di malattie cardiovascolari.

Tratto da: Healthdesk, 06 dicembre 2018