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Colesterolo HDL: quando troppo č troppo?

Il colesterolo HDL (lipoproteico ad alta densità - HDL-c) è tradizionalmente riconosciuto come un indicatore di salute cardiovascolare, ma il suo esatto ruolo nella prevenzione di eventi cardiovascolari, fatali e non, è messo in discussione quando se ne considera il potenziale avverso da valori circolanti particolarmente elevati. Gli autori di uno studio appena pubblicato su Atherosclerosis hanno voluto esaminare l'associazione tra il colesterolo HDL e la mortalità globale e per cause specifiche in una coorte di adulti coreani. Sono stati esaminati dati estratti da un registro nazionale e relativi al periodo 2009-2015 su un totale di 365.457 individui di età ≥40 anni. Il livello di colesterolo HDL è stato classificato in 8 intervalli di 0.19 mmol/L, definiti a partire da <1.0 fino a  ≥2,20 mmol/L, con il range 1.6 -1,79 mmol/L quale riferimento. Sono stati, quindi, costruiti modelli di Cox per esaminare l'associazione tra colesterolo HDL e rischio di mortalità. Nell’arco di un follow-up mediano di 3,5 anni, sono stati registrati 9,350 casi di morte tra i partecipanti in studio (2,6%). Gli uomini e le donne con livelli sierici di colesterolo HDL negli intervalli di 1,6-1,79 mmol/L e 1,4-1,59 mmol/L, rispettivamente, mostravano i più bassi tassi standardizzati per età di mortalità globale, mentre il più alto rischio si documentava tra uomini con colesterolo HDL ≥2.20 mmol/L. In termini di mortalità cardiovascolare, invece, il rischio inferiore si registrava tra gli uomini e le donne con livelli sierici di colesterolo HDL ≥2.20 mmol/L e 1.8-1.99 mmol/L, rispettivamente. Dopo correzione per più covariate, il rischio per mortalità globale e da cancro mostrava una relazione ad U con livello di colesterolo HDL in entrambi i sessi, in maniera simile ai risultati forniti da precedenti studi di coorte. Si evidenziava, invece, una chiara relazione lineare inversa tra livelli sierici di colesterolo HDL ed il rischio di mortalità per cause cardiovascolari, pur in presenza di differenze in base ai sottotipi di malattie cardiovascolari considerati ed in base al genere. Per altre cause di morte che non fossero quelle cardiovascolari e tumorali, l'elevato rischio di mortalità era principalmente dovuto a cause esterne. Gli autori concludono a favore di una associazione tra livelli sierici di colesterolo HDL particolarmente elevati e mortalità per tutte le cause nella popolazione studiata, sottolineando, tuttavia, che il rischio derivato era in parte dovuto ad elevata mortalità per cause esterne: non escludono, quindi, che bassi livelli di colesterolo HDL potrebbero predire un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare e globale in questa popolazione.

Fonte: In-Hwan Oh et al, Atherosclerosis, gennaio 2019

https://doi.org/10.1016/j.atherosclerosis.2019.01.035.

Tratto da: Cardiolink, 01 marzo 2019