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Colesterolo alto: un nuovo farmaco per chi č intollerante alle statine

Non solo statine. Una nuova classe di farmaci si candida a diventare una valida alternativa alle oramai celebri medicine anti-colesterolo dalla discussa reputazione a causa soprattutto dei frequenti effetti collaterali.

Uno studio del New England Journal of Medicine, il più ampio mai condotto finora, dimostra l’efficacia di un altro farmaco orale, l’acido bempedoico, nel ridurre i livelli di Ldl, il colesterolo cattivo considerato da molti (ma non da tutti) il principale fattore di rischio per ictus e infarto.

È una buona notizia per tutti i pazienti che devono rinunciare alla terapia con statine per l’intensità degli eventi avversi.

Il meccanismo di azione dell’acido bempedoico, ancora in fase di approvazione in Europa, è analogo a quello delle statine: viene inibito un enzima chiave usato dall’organismo per produrre il colesterolo, in questo caso si tratta dell’adenosina trifosfato (Atp) citrato liasi.

Il trial clinico ha coinvolto 2.200 persone con livelli elevati di colesterolo che assumevano farmaci per abbassarlo (statine e/o ezitimibe). I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: 1.488 hanno ricevuto acido bempedoico e 742 un placebo. I pazienti sono stati reclutati in diversi Paesi, Regno Unito, Germania, Polonia, Canada e Stati Uniti, alcuni di loro erano affetti da ipercolesterolemia familiare.

Ebbene, dopo tre mesi di trattamento, i ricercatori hanno scoperto che l’acido bempedoico riduce i livelli di colesterolo Ldl di 19,2 punti pari al 16,5 per cento. E che l’efficacia del farmaco era indipendente dal dosaggio della terapia con statine che stavano seguendo contemporaneamente. Il nuovo farmaco si è rivelato anche sicuro, provocando effetti collaterali comparabili a quelli del placebo. «Sappiamo che ridurre i livelli di colesterolo è fondamentale per allontanare il rischio di infarto e ictus, in particolare per chi ha già una cardiopatia. Il nostro ultimo studio dimostra che l'acido bempedoico potrebbe essere un'ulteriore aggiunta alla lista dei trattamenti disponibili per abbassare il colesterolo. Possiamo contare su nuova classe di farmaci che potrebbero essere somministrati a pazienti che stanno già assumendo statine e aiutandoli a ridurre i livelli di colesterolo e quindi potenzialmente ridurre il rischio di infarto e ictus», ha dichiarato Kausik Ray, dell’Imperial College London's School of Public Health che ha guidato lo studio.

In un secondo studio, anche questo pubblicato sul New England Journal of Medicine, i ricercatori hanno condotto un’analisi più ampia per valutare su larga scala gl’efficacia dell’acido bempedoico. Hanno raccolto i dati di più di mezzo milione di persone e ricorrendo ai marker genetici hanno previsto gli effetti del nuovo farmaco confrontandoli con quelli delle statine.

Dall’indagine è emerso che statine e acido bempedoico hanno la stessa capacità di ridurre il rischio cardiovascolare bloccando l’attività dell’enzima che produce il colesterolo. Ma tra i due farmaci c’è una differenza non trascurabile: l’acido bempedoico non provoca i dolori muscolari che sono tra i principali effetti collaterali delle statine. 

«Potrebbe essere una soluzione per i pazienti che non sono in grado di tollerare le statine a dosi elevate, oppure affatto. I nostri studi genetici suggeriscono che gli effetti benefici sulla prevenzione di malattie cardiache e ictus nei trial in corso dovrebbero essere identici a quelli del statine», conclude Ray.

Recentemente l’Agenzia europea del farmaco (Ema) ha annunciato di aver perso in esame la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio delle compresse di acido bempedoico e della associazione a dose fissa di acido bempedoico/ezetimibe per la riduzione del colesterolo Ldl.

Tratto da: Healthdesk, 28 marzo 2019