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Euretina, focus su maculopatie e retinopatia diabetica

PARIGI - Oltre cinquemila specialisti hanno presentato nuovi dati, risultati scientifici e le prospettive future per il trattamento di queste due patologie in continuo aumento per l’invecchiamento della popolazione.

Retinopatia diabetica e maculopatie: sono le due patologie - in forte espansione come naturale conseguenza dell’invecchiamento della popolazione - protagoniste del 19° Congresso della Società Europea degli Specialisti della Retina, Euretina, svoltosi nei giorni scorsi a Parigi. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di oltre cinquemila specialisti da tutta Europa con una numerosa delegazione di oculisti italiani che hanno partecipato in modo molto attivo, presentando il frutto del lavoro di ogni giorno in molti centri italiani, un’eccellenza ben riconosciuta in Europa.

Retinopatia diabetica: i nuovi strumenti per la diagnosi

La retinopatia diabetica, malattia che colpisce le persone affette da diabete, rappresenta oggi una malattia in costante crescita nel mondo. Al Congresso si è parlato molto di angio-OCT, uno strumento diagnostico che riesce a evidenziare i piccolissimi vasi anomali responsabili della malattia. “Molti ricercatori al congresso ne hanno mostrato l’utilità, per comprendere meglio il percorso terapeutico e la risposta ai farmaci”, spiega Claudio Azzolini, direttore della Scuola di specializzazione in oftalmologia presso l’Università dell’Insubria di Varese. “Questo strumento in più ha permesso di scoprire nuovi aspetti della malattia, che coinvolgono anche il nervo ottico e la tonaca vascolare dell’occhio, la coroide. Tutto questo consente di avere più informazioni dall’esame del paziente per capire i rischi di perdita della vista nel tempo”.

Le malattie ereditarie della retina

Una grande attenzione è stata dedicata alle malattie ereditarie della retina. Queste malattie oggi si conoscono meglio grazie a strumenti diagnostici che ci consentono di studiarle e monitorarle: “Durante il congresso - prosegue Azzolini - sono state mostrate bellissime immagini di casi clinici anche molto complessi discussi da esperti del campo. In più la ricerca clinica ha reso disponibili oggi dei test di laboratorio in grado di identificare il difetto genetico alla base della malattia per meglio riconoscerla e classificarla”. Si tratta di malattie rare per le quali la terapia è sempre stata difficile: “A Parigi - aggiunge l’esperto - è stato presentato un nuovo farmaco per alcune malattie rare che può essere iniettato sotto la retina e che consente, attraverso un piccolo virus innocuo, di infettare la retina e di portarle il gene sano al posto di quelli difettosi. In questo modo si assiste a un miglior funzionamento delle cellule della retina”.

Meno iniezioni per curare la degenerazione maculare

Molto si è parlato anche delle terapie per la cura delle maculopatie. “I farmaci ben studiati e sperimentati per anni che agiscono contro il Vegf, sostanza prodotta nell’occhio e responsabile della progressione della malattia e della perdita di capacità visiva dei pazienti, richiedono un regime di trattamento mensile o bimestrale per anni”, spiega Azzolini. “Gli studiosi riuniti a Parigi hanno discusso nuove modalità di cura per ridurre il numero di visite e trattamenti necessari, per contenere il disagio ai pazienti e parenti e migliorare il percorso di cura”.

Tratto da: Repubblica, 13 settembre 2019