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Sale, definita la soglia di sicurezza per consumo di sodio

Due grammi di sodio si confermano la soglia giornaliera da non oltrepassare. Lo dice un ampio lavoro di revisione della lettura scientifica ad oggi disponibile

Come di tutti i microelementi, il nostro organismo ha bisogno di sodio, costituente del cloruro di sodio, cioè il sale da cucina. Purtroppo, però le stime alimentari dimostrano che nonostante anni di raccomandazioni ancora ne introduciamo troppo, attraverso il consumo di sale, esponendoci così al rischio di sviluppare nel tempo ipertensione e tutte le malattie croniche che ne derivano, in primis quelle cardio-vascolari Lo scorso 18 settembre Efsa ha comunicato le conclusioni di una revisione decennale dei valori dietetici di riferimento di tutti i nutrienti (Larn), pubblicando l'ultimo parere che riguarda il sodio e il cloruro. Il lavoro fu intrapreso nel 2009 - si legge su Efsa Journal - dopo la richiesta della Commissione europea di aggiornare i valori stabiliti negli anni '90 per i macronutrienti come proteine e carboidrati, e per tutte le vitamine e i minerali.

Quanti grami di sale al giorno?

Dai dati di letteratura disponibili, gli esperti hanno confermato che 2 grammi di sodio al giorno, cioè 5g di sale, come già detto da OMS, rimangono una soglia di sicurezza per gli adulti (ricordiamo che 1g di sale contiene 0,4g di sodio). Tale valore (come tutti i Larn), precisano gli esperti, si riferisce ad adulti sani e non è propriamente un obiettivo nutrizionale né una raccomandazione per individui singoli, ma varia in base a sesso e stadi della vita. Tuttavia, è un numero che servirà ai decisori politici per le opportune campagne in tema di politiche sanitarie. L'assunzione in Europa da parte degli adulti infatti è generalmente più elevata. Quello stabilito come soglia di sicurezza insomma, è un valore da cui siamo ancora molto lontani, visto che mediamente in Italia - per esempio - consumiamo circa 10g/giorno di sale. Il fabbisogno giornaliero di sodio è pari a 1,5g (pari a 3,8g di sale). Considerando tutte le fonti alimentari (naturali, ma anche prodotti confezionati che spesso ne contengono quantità elevate) e quello che aggiungiamo alle pietanze, si capisce quanto sia facile raggiungere velocemente alla soglia del rischio. Consumarne poco sale, dunque, ed anche iodato, è la seconda raccomandazione. Il sale iodato infatti contiene 30 microgrammi di iodio per ogni grammo di sale. Questo significa che consumarne complessivamente circa 5 grammi al giorno (da tutte le fonti) garantisce ampiamente i fabbisogni raccomandati di iodio per gli adulti e rispetta i limiti di sodio stabiliti. Efsa ha inoltre pubblicato una pagina web interattiva di facile utilizzo, ora aggiornata anche per i Larn del sodio, denominata Larn Finder, in cui gli utenti possono effettuare la ricerca per nutriente o per fascia di popolazione di interesse. I professionisti possono anche trovare definizioni e tutti i rimandi ai corrispondenti pareri scientifici che Efsa ha emesso nel tempo.

Tratto da: Farmacista33, Francesca De Vecchi, 09 ottobre 2019