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Un calice di (buon) vino rosso a cena? Protegge cuore e arterie

Tre bicchieri di vino rosso al giorno (per gli uomini, uno e mezzo al massimo per le donne) sono un aiuto per contrastare le malattie cardio-vascolari. È questa la conclusione che hanno raggiunto il prof. Alberto Ritieni e il dott. Luigi Castaldo, del Laboratorio di Chimica degli Alimenti dell’Ateneo Federico II di Napoli, dopo aver rivisitato in una recente review pubblicata nella prestigiosa rivista Molecules (vol. 24, pag. 3626, 2019; doi:10.3390/molecules24193626) il ruolo del vino come alimento capace di avere una vera e propria azione protettiva. Un effetto benefico legato alla presenza di numerosi polifenoli.

Gli autori ribadiscono che è bene tenere presente che per poter godere di un’azione positiva, il vino va consumato in maniera moderata, ossia 3 porzioni nell’uomo e 1,5 per la donna, preferibilmente rosso e durante il pasto.

Il vino è un alimento consumato dall’uomo da numerose centinaia di anni ed è così popolare e i benefici derivanti da un suo consumo moderato così ampiamente provati dalla letteratura scientifica, da meritare il suo inserimento a pieno titolo nella Dieta Mediterranea, spiegano gli autori.

L’assunzione di vino rosso in maniera moderata è positivamente correlata a un minore rischio di cardiopatia coronarica. In questo studio retrospettivo longitudinale, si sono presi in considerazione trial sperimentali e delle meta-analisi che attribuiscono alla presenza di tanti polifenoli nel vino rosso, quali resveratrolo, catechina, epicatechina, quercetina e antocianina, la sua capacità di ridurre i rischi cardio-vascolari.

Risulta chiaro dalla review che i composti fenolici nel vino rosso sono i veri responsabili degli effetti di protezione a livello cardio-vascolare.

Il resveratrolo è certamente il più famoso polifenolo del vino e anche il più efficace per i suoi effetti cardioprotettivi che si traducono in interessanti cambiamenti dei profili lipidici, in una minore resistenza all’insulina e nella riduzione dello stress ossidativo a carico del colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C).

Il vino rosso però contiene elevate concentrazioni di altri polifenoli come i flavonoidi (catechina, epicatechina, quercetina, antociani e procianidine) e i tannini polimerici che nel loro complesso, ovvero nel loro essere “squadra”, concedono al vino rosso anche l’importante ruolo di essere una fonte privilegiata di polifenoli nella nostra dieta.

Le conclusioni generali di questo lavoro di tipo retrospettivo, confermano che un moderato consumo di vino rosso produce degli effetti benefici sulla salute e che sono proprio i composti fenolici ad avere proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, a ridurre la resistenza all’insulina e ridurre lo stress ossidativo a livello di colesterolo che sono tanto ricercate in altri alimenti anche d origine esotica.

I meccanismi di come accada questa forma di protezione sono differenti mentre l’alcool pare sia responsabile dell’aumento del HDL-C plasmatico, ma i polifenoli hanno un ruolo chiave nel ridurre l’incidenza del diabete tipo 2 e dell’ossidazione dell’LDL. Pur essendo chiaro che un’assunzione moderata di vino rosso può produrre effetti cardioprotettivi, sono tuttavia necessarie maggiori conoscenze per capire le basi molecolari dei meccanismi coinvolti in questa azione protettiva.

Tratto da: Il Salvagente, Roberto Quintavalle, 15 ottobre 2019

Nota dei WM: considerando però il valore calorico del vino forse ridurre a due bicchieri/giorno per l’uomo ed uno per la donna non sarebbe un errore