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Intestino in salute: le regole per una buona digestione

L’intestino è l’ultima parte dell’apparato digerente, nonché l’organo adibito all’assimilazione dei nutrienti e all’espulsione delle scorie. La sua importanza è spesso messa in secondo piano, nonostante sia rinominato “secondo cervello”.

Ma cosa dice l’intestino sulla nostra salute?

Ne abbiamo parlato con il professor Silvio Danese, Responsabile del Centro per le malattie croniche intestinali dell’Istituto Humanitas di Milano e docente di Humanitas University, nonché autore del volume La pancia lo sa, edito Sonzogno, in libreria a partire da ottobre 2020.

Perché l’intestino è chiamato “il secondo cervello”?

Innanzitutto l’intestino è uno degli organi più innervati del nostro organismo. Si calcola che al suo interno, nelle sue mucose, siano presenti oltre 500 milioni di neuroni in costante dialogo con i neuroni cranici attraverso il nervo vago.

Tra l’altro è proprio attraverso l’epitelio intestinale, ossia la superficie che ricopre le pareti intestinali, che il nostro corpo assimila e assorbe le sostanze nutritive di cui necessita, mentre filtra ciò che è nocivo. La sua caratteristica di autonomia e autoregolazione nella gestione degli stimoli lo rende, a tutti gli effetti, il nostro “secondo cervello”.

Cosa ci dice il nostro intestino sul nostro stato di salute generale?

Quando qualcosa non va, l’intestino dà dei segnali molto chiari. Quando mangiamo male, magari senza introdurre frutta e verdura, oppure quando mastichiamo troppo poco o divoriamo velocemente i nostri pasti, o ancora quando introduciamo nel nostro organismo alimenti che non tolleriamo a dovere, l’intestino “si ribella”, ed ecco che spuntano patologie e condizioni anomale sia dell’intestino, sia dello stomaco e dell’esofago.

Le più comuni sono il colon irritabile, la dispepsia e la malattia da reflusso esofageo.

Inoltre, cosa da non sottovalutare, i modi e i tempi in cui funziona il nostro apparato digerente (nonché i movimenti intestinali) sono spesso indicativi del nostro benessere psicologico.

«Se trattiamo bene la pancia diamo una grossa mano alle nostre difese. È nel nostro apparato digerente che si trova l’80 per cento delle cellule del sistema immunitario. È il quartier generale delle nostre difese. Questo significa che, se l’intestino è fuori forma, noi non siamo in grado di controbattere all’aggressione di varie malattie, e non soltanto di quelle dell’apparato gastrointestinale», spiega il professor Danese.

Le regole d’oro per digerire bene tratte da “La pancia lo sa”

La pancia sa quando stiamo mangiando male, quando accumuliamo stress, quando abbiamo preoccupazioni talmente sedimentate che quasi non ci facciamo caso.

La pancia lo sa si presenta come una specie di “guida” per comprendere i segnali che stomaco e intestino ci danno, al fine di rimettere in sesto corpo e mente.

Ecco quindi le 7 “regole d’oro” per digerire bene, tratte dal volume del professor Danese.

  1. Curare la qualità di ciò che mangiamo.
  2. Bere il giusto quantitativo di acqua, ogni giorno.
  3. Masticare bene prima di deglutire: la digestione, infatti, comincia in bocca, e mangiare bocconi grossi, frettolosamente, potrebbe ripercuotersi più tardi, proprio nell’intestino.
  4. Parlare mentre si mastica fa entrare aria a partire dal cavo orale: meglio evitare.
  5. Dopo cena bisognerebbe far passare almeno due ore, prima di coricarsi: questo faciliterà la digestione.
  6. Nei periodi di forte stress, sarebbe bene evitare pasti troppo abbondanti: lo stress peggiora – non poco – l’efficienza dell’intestino.
  7. Ascoltare la propria pancia: se “borbotta” troppo frequentemente, forse è il caso di andare da un gastroenterologo.

Tratto da: Humanitas Salute, 21 novembre 2020