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Con la dieta mediterranea il rischio di diabete scende del 30 per cento

Grazie al modello alimentare mediterraneo diminuiscono peso, infiammazione, resistenza all’insulina e migliora il metabolismo dei grassi. E il pericolo di diabete si allontana.

La dieta mediterranea protegge dal diabete: nell’arco di vent’anni il rischio di ammalarsi diminuisce del 30 per cento, soprattutto per merito degli effetti di questo tipo di alimentazione sul profilo metabolico generale. Più se ne seguono le ‘regole’, infatti, più calano peso, infiammazione generale, resistenza all’insulina mentre migliora il metabolismo dei grassi: lo dimostra un ampio studio pubblicato su JAMA Network Open.

Donne in menopausa

I dati arrivano da oltre 25mila donne sane che al momento dell’inizio della ricerca avevano in media 53 anni e sono poi state seguite per vent’anni. Gli autori le hanno sottoposte a questionari per valutare il grado di aderenza alla dieta mediterranea e di anno in anno sono state registrate le nuove diagnosi di diabete, oltre che misurati numerosi biomarcatori connessi al metabolismo, dai lipidi nel sangue ai livelli di infiammazione generale, dalla quantità di adipe al peso. I risultati mostrano che le donne più ligie nel seguire un’alimentazione ricca di vegetali e cereali integrali ma povera di grassi saturi da cibi di derivazione animale hanno una probabilità di ammalarsi di diabete di tipo 2 del 30 per cento più bassa rispetto a chi segue un’alimentazione di stampo occidentale classico, all’americana insomma. Le analisi mostrano che la riduzione della resistenza all’insulina possibile grazie alla dieta mediterranea è uno degli elementi che contribuisce maggiormente all’effetto protettivo, seguita dal mantenimento di un buon livello del colesterolo LDL ‘cattivo’ e una diminuzione dello stato infiammatorio generale; meno decisivi ma comunque importanti gli effetti della dieta sulla pressione e gli altri lipidi nel sangue. La prevenzione del diabete con sane abitudini a tavola è particolarmente evidente nelle donne sovrappeso: chi ha un indice di massa corporea superiore a 25 trae i maggiori vantaggi dalla dieta mediterranea, che consente un utile calo di peso.

Effetto protettivo

Shafquat Ahmad del Center for Lipid Metabolomics del Brigham and Women’s Hospital di Boston, responsabile della ricerca, sottolinea che questi dati «Confermano quanto osservato in precedenza in altre popolazioni, dove si era verificato che la dieta mediterranea taglia del 25 per cento il pericolo di sviluppare diabete di tipo 2, diminuendo anche il rischio cardiovascolare complessivo del 28 per cento. I nuovi dati indicano che gran parte del merito deriva dalla capacità di ridurre la resistenza all’insulina, i lipidi in circolo e l’infiammazione grazie all’abbondanza di cibi a basso indice glicemico, che cioè non portano a un rapido assorbimento del glucosio in circolo facendo alzare troppo la glicemia: la dieta mediterranea è perfetta allo scopo, perché prevede l’uso dell’olio d’oliva come condimento principale, è ricchissima di prodotti vegetali e ‘concede’ un consumo limitato di carne e dolci». Per gli statunitensi può essere difficile seguirla abbandonando abitudini alimentari radicate e ben peggiori, dal fast food al consumo quotidiano di carni lavorate, noi in teoria dovremmo far meno fatica. Tutti i sondaggi degli ultimi anni indicano invece che stiamo ‘dimenticando’ la dieta mediterranea: sarà meglio allora rispolverarne le regole, vista l’efficacia antidiabete e non solo.

Tratto da: corriere.it salute, Elena Meli, 27 dicembre 2020