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Demenza: grasso corporeo nocivo aumenta rischio, studio

Causa atrofia materia grigia, declino salute cerebrale

Il grasso corporeo nocivo aumenta non solo il giro vita, ma anche il rischio di demenza. É la conclusione di uno studio dell'University of South Australia, condotto su circa 28 mila persone.

Ne ha esaminato la materia grigia, parte essenziale del cervello, responsabile del controllo dell'esecuzione, dell'attività muscolare e sensoria e di apprendimento, attenzione e memoria. Lo studio mostra che l'aumento del grasso corporeo conduce progressivamente ad atrofia della materia grigia e di conseguenza a un più alto rischio di declino della salute cerebrale.

“In questo studio, abbiamo investigato la relazione causale con tre differenti tipi di obesità - sfavorevole, neutrale e favorevole - per stabilire se specifici gruppi di peso corporeo siano più a rischio di altri”, scrive il responsabile dello studio Anwar Mulugeta, specialista di epidemiologia genetica, sul sito dell'università. “Generalmente, i tre sottotipi di obesità sono tutti caratterizzati da un più alto indice di massa corporea, tuttavia i sottotipi variano in termini di grasso corporeo e di distribuzione di grasso viscerale, e quindi di differente rischio di malattie cardiometaboliche”, aggiunge. Nel sottotipo 'sfavorevole', le persone tendono ad avere grasso attorno al tronco inferiore e sono a più alto rischio di diabete tipo 2 e di malattie cardiache. Nel sottotipo 'favorevole, le persone hanno anche fianchi più larghi ma rischio minore di diabete tipo 2 e di malattie cardiache, mentre nel sottotipo 'neutrale' il rischio di malattie cardiometaboliche è basso o molto basso. I risultati allargano le conoscenze associate al sovrappeso e all'obesità, scrive Mulugeta.

“L'obesità è una condizione geneticamente complessa, caratterizzata da un eccessivo grasso corporeo ed è comunamente collegata a malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e infiammazione cronica, che è segno di demenza”. Lo studio offre un'ulteriore conferma dell'importanza di mantenere un peso sano per la salute pubblica generale, aggiunge.

Tratto da: ANSA, 27 luglio 2021