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Diabete, mangiare a orari sbagliati fa male alla salute

Gli stessi alimenti a orari sbagliati impattano peggio sul nostro profilo metabolico. La regola d’oro? Mai cenare dopo le 20. E mangiare pochissimo.

Che un regime alimentare appropriato sia un elemento importante nella terapia del diabete di tipo 2 - e non solo - è cosa notissima. Ed è quindi scontato che a Riccione, nel primo congresso di nuovo in presenza della Sid, Società italiana di diabetologia, una interessante e affollata sessione (con tanto di posti in piedi) sia stata quella dedicata alle diete. O meglio, ai tempi dell'alimentazione. Perché non è importante soltanto che cosa mangiare, ma anche quando farlo: quella che molti chiamano crononutrizione insomma. Perché le stesse tipologie di alimenti, mangiate a orari sbagliati, sortiscono effetti diversi, e peggiori, sulla salute.

Un profilo migliore

Di crononutrizione - cioè del quando è meglio mangiare durante la giornata - se ne parla da tempo. E che sia una opzione interessante, soprattutto per il paziente con diabete di tipo 2, è fuori dubbio. In realtà quasi sempre tutti noi mangiamo non tenendo in alcun conto i nostri ritmi naturali, influenzati dal ritmo circadiano luce e buio, ma quelli lavorativi che ci vogliono legati a un pranzo veloce consumato in fretta, colazione anch'essa rapida e la cena come momento di relax e convivialità. "Niente di più sbagliato - spiega Silvio Buscemi, ordinario di Scienze dietetiche all'università di Palermo - la cena dovremmo addirittura saltarla, concentrandoci sugli altri due pasti". E spiega anche perché: "Il nostro orologio principale, quello che chiamiamo masterclock, è situato nell'ipofisi e governa altri orologi situati nel nostro organismo, anche a livello gastro-intestinale. Orologi che risentono dei ritmi naturali di luce e buio e di un ritmo della nutrizione alterato. Se risincronizziamo persone che mangiano a orari non consoni, il miglioramento è tangibile: un miglior profilo glicemico nel paziente con diabete, una produzione più fisiologica di cortisolo, un minor rischio cardiovascolare. Che vuol dire risincronizzare? Colazione tra le 6.30 e le 8, che deve essere un pasto importante, direi il principale, pranzo tra le 12 e le 13 ben bilanciato e cena non più tardi delle 19-20, leggerissima. Le stesse cose, mangiate in orari sbagliati, modificano in peggio il profilo metabolico. E ha un ruolo anche la regolarità: infatti i turnisti hanno una salute metabolica e cardiovascolare peggiore".

Anche saltare i pasti ha un effetto negativo: "Chi salta la colazione ha più problemi di obesità e diabete - conclude - glicemie a digiuno significativamente più alte, emoglobina glicata irregolare. Così come ha glicemie peggiori chi cena troppo tardi. Capisco che è un cambiamento radicale, ma non impossibile. E che funzioni lo dimostrano i nostri centenari delle Madonie, che il nostro dipartimento ha studiato e che si affidavano alle regole della saggezza popolare: colazione da re, pranzo da principe e cena da povero".

Tratto da: La Repubblica Salute, Elvira Naselli, 08 gennaio 2022