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Tredici ospedali italiani sul tetto del mondo, ecco la classifica di Newsweek

Nonostante dieci anni di tagli e di contratti bloccati, ci sono 10 ospedali italiani tra i primi 250 di tutto il mondo, citati da medici, manager sanitari, pazienti stranieri, e alla faccia di indagini di customer satisfaction che ci vogliono fanalini di coda in Europa per offerta di servizi di qualità.

A rivelarlo è la classifica 'best 250' ad opera del settimanale Usa Newsweek e della società di ricerche Statista che, giunta al 4° anno, prova ad offrire un'oggettiva comparazione di reputation e performance degli ospedali di vari paesi. Basata su dati di esito, fruibile sia alle famiglie sia dalle strutture per migliorarsi, l'indagine di quest'anno si riferisce ad un periodo -parte del 2020 e del 2021- in cui i servizi sanitari hanno affrontato, con il Covid, un cambiamento senza precedenti. E prende in esame 2.200 ospedali in 27 nazioni. Il "top" si trova nei "tecnologici" Stati Uniti con 33 ospedali nei primi 250; seguono la Germania con 14, l'Italia e la Francia con 10 ciascuna, il Sud Corea con 8. Tre strutture statunitensi in cima: la Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, è prima, seguita dalla Cleveland Clinic e dal Massachusetts General Hospital. Seguono subito dopo strutture canadesi, tedesche (Charité Universitatsmedizin Berlin), francesi (Piiè Salpetrière), Svedesi (Karolinska), israeliane (Sheba MC); nella seconda decina troviamo tre strutture svizzere, una di Singapore, una danese; nella terza si affaccia il Giappone, infine al 37° posto ecco il Policlinico Gemelli di Roma, prima struttura italiana classificata. Altre strutture italiane nelle prime 250 posizioni, l'Ospedale Niguarda di Milano (50°), il Policlinico Sant'Orsola Malpighi di Bologna (60°), il San Raffaele di Milano (80°), l'Azienda Ospedaliera di Padova (92°), Borgo Trento di Verona e Policlinico San Matteo di Pavia (115° e 116°), Papa Giovanni XXIII Bergamo (119°), Arcispedale Santa Maria Nuova Reggio Emilia (125). Quindi, Careggi di Firenze, Parma, Negrar, San Raffaele Turro-Milano, Spedali Civili Brescia, Molinette. Fra tutti i censiti, l'ospedale universitario di Basilea ha fatto il salto più alto passando dal 35° posto della precedente edizione al 14° di questa; anche il Northwestern Memorial Hospital passa dal 58° al 28° posto e il Samsung Medical Center dal 73° al 43°. La classifica tiene conto di una serie di Key Performance Indicators (KPI), dei risultati di 80 mila interviste ad altrettanti medici e professionisti sanitari e di questionari diclient satisfaction sull'ospedale compilati da pazienti. I punteggi sono stati calcolati per ciascun ospedale in tre categorie: peer recommendation (50% nazionale, 5% internazionale), patient experience (15%), medical KPIs (30%). I KPIs valutati peraltro differiscono da un paese all'altro, abbracciando terapie, misure di igiene, misure di sicurezza del paziente, numero di pazienti per medico e per infermiere.

Sulla base dei punteggi è stata elaborate la lista Global Top 250 con attenzione particolare ai 150 migliori (tra 151 e 250 punti l'elenco è solo alfabetico); i top 150 sono stati determinati dal numero di raccomandazioni ricevute a livello internazionale e dal loro rank nazionale (il nostro è il Piano Nazionale Esiti). La lista non include gli ospedali specializzati. Gli esperti che hanno condotto l'indagine ricordano come gli anni del Covid per gli ospedali di tutto il mondo sono stati un banco di prova difficile, in cui i sanitari si sono trovati di colpo sotto organico, a fronteggiare un enorme carico di lavoro, e le amministrazioni hanno sostenuto ingenti spese per la gestione di decine di nuovi posti di terapia intensiva, l'acquisto di nuovi ventilatori, di macchine per ECMO, che hanno magari mandato in rosso i budget ma hanno consentito un'assistenza di livello elevato e di continuare la ricerca. Si sono distinti di più gli ospedali "generalisti" che più offrono alta specialità, connessioni con l'Università, spazi ai giovani talenti. Tra i nostri ospedali "top", il Policlinico Gemelli è salito in un anno dal 45° al 37° posto al mondo. Marco Elefanti, DG della Fondazione sottolinea come il 2021 sia stato un altro anno difficile per l'istituto scientifico-Irccs, che ha ridimensionato molti progetti, ma è partito ugualmente per realizzare il nuovo centro 'CUORE' che affiancherà il centro 'Brain' per le patologie neurologiche e il 'Cancer Center'. «Resta il rammarico di essere stati esclusi in quanto privati dalle misure del PNRR rivolte al settore della sanità».

«La grande sfida della pandemia, chiudere interi reparti per far posto ai malati Covid, continuando nel frattempo ad assistere al meglio tutti i pazienti non Covid - commenta il profesor Rocco Bellantone, Direttore del Governo Clinico della Fondazione Irccs Gemelli e Preside di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica - ha richiesto enormi capacità di adattamento per affrontare problematiche inedite sul piano organizzativo e assistenziale, imparando spesso sul campo».

Tratto da: Sanità33, 14 marzo 2022