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Sindrome metabolica, i campanelli d’allarme

Grasso addominale, cresce troppo il giro vita? Controllare pressione e valori ematici

Quando contemporaneamente compaiono diabete, pressione alta, obesità e alterata quantità di grassi nel sangue ci troviamo di fronte alla così detta sindrome metabolica, in molti casi dovuta a insulino-resistenza, quando cioè l’insulina, ormone prodotto dal pancreas non riesce più a svolgere le sue funzioni. In realtà la sindrome aveva richiamato l’attenzione dei vecchi clinici. Già nel ‘700 il romagnolo Giovan Battista Morgagni, medico, anatomista e patologo, professore all’Università di Padova, aveva descritto questa sindrome. Agli inizi del ’900 il medico svedese Eskil Kylin descrisse un’associazione di ipertensione, iperglicemia e gotta.

Giro vita

Questi disturbi stanno creando non poca preoccupazione per la loro crescente diffusione. Secondo dati dell’Istat, si stima che nel nostro paese, le persone a rischio si avvicinino al 5 per cento, cioè più di 3,2 milioni, con una tendenza a diffondersi tra diverse fasce di età. Negli Stati Uniti il fenomeno è più grave, più del 40 per cento delle persone con un’età maggiore dei 50 anni è affetta da sindrome metabolica. «Parliamo di sindrome metabolica – spiega Adrienne Youdim professore di medicina al David Geffen School of Medicine at UCLA di Los Angeles, USA – quando è presente un aumento della circonferenza del giro vita, dovuta al grasso addominale in eccesso, contemporaneamente ad ipertensione arteriosa, alterata glicemia a digiuno e dislipidemia, cioè l’alterazione della quantità dei grassi nel sangue».

Disturbi vascolari

I rischi per la salute dovuti alla sindrome metabolica non sono banali. «Disturbi come diabete, pressione alta, obesità e valori alti di lipidi nel sangue – sostengono all’Istituto superiore di sanità – contengono seri fattori di rischio soprattutto per il cuore e i vasi sanguigni, in quanto la loro combinazione aumenta in modo significativo la probabilità di sviluppare problemi cardiaci, ictus e altri disturbi vascolari». «È sempre più opportuno – per gli esperti francesi dell’Académie Nationale de Médecine di Parigi – tenere sotto costante controllo l’obesità addominale contemporaneamente agli elevati livelli di trigliceridi e zucchero nel sangue che, nella nostra esperienza, possono essere causa di possibile aumento della mortalità». Non vanno trascurati i problemi di coagulazione del sangue, con possibile formazione di trombi ed emboli.

Resistenza all’insulina

In molti casi la sindrome metabolica può presentarsi come sindrome da insulino-resistenza, così detta per la resistenza delle cellule all’azione dell’insulina, ormone prodotto dal pancreas che controlla il trasporto del glucosio dal sangue nelle cellule, dove è utilizzato per la produzione di energia. «Quando ciò si verifica – per gli esperti dell’ISS – le cellule del nostro corpo non rispondono adeguatamente all’insulina e quindi il glucosio fatica a entrare. Di conseguenza i livelli di glucosio nel sangue aumentano nonostante l’organismo produca dosi sempre maggiori di insulina per mantenere la glicemia sotto controllo».

Dieta sana

«Le cause, le complicanze, la diagnosi e il trattamento della sindrome metabolica – sostiene ancora la professoressa Adrienne Youdim – possono essere simili a quelli dell’obesità». Perciò è quanto mai indispensabile adottare una dieta sana e adeguata, effettuare esercizio fisico regolare (tenendo monitorati con attenzione i fattori di rischio cardiovascolare) e seguire appropriate terapie sotto il controllo del proprio medico». Una dieta equilibrata può aiutare a tenere più facilmente sotto controllo la pressione del sangue, i valori di colesterolo e la glicemia.

Secondo gli specialisti, il rischio di sviluppare la sindrome metabolica può aumentare con l’avanzare dell’età. La prevenzione si rivela, in molti casi, un’arma fondamentale, soprattutto se rivolta all’adozione di corretti stili di vita, con costante attenzione al peso corporeo. «Oltre a praticare regolarmente un’attività fisica – sono parte delle raccomandazioni dell’Istituto superiore di sanità per un corretto e completo stile di vita – anche un moderato consumo di alcol e l’astensione dal fumo».

Tratto da: quotidiano.net, Antonio Alfano, 19 aprile 2022