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Diabete di tipo 2: benefici con il pancreas artificiale

Anche i pazienti con diabete di tipo 2 che richiedono terapia insulinica possono trarre vantaggio dal pancreas artificiale

Anche i pazienti con diabete di tipo 2 che richiedono terapia insulinica possono trarre vantaggio dall’utilizzo di un sistema di somministrazione di insulina a circuito completamente chiuso, noto anche come pancreas artificiale. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine hanno trascorso il doppio del tempo nell’intervallo glicemico target rispetto alla terapia insulinica standard.

Nello studio randomizzato, cross-over, in aperto, 28 adulti con diabete di tipo 2 hanno trascorso una percentuale media maggiore di tempo nell’intervallo glicemico target (da 70 a 180 mg/dl o da 3,9 a 10,0 mmol/l) nel periodo di utilizzo del sistema a circuito chiuso rispetto a un periodo di controllo in cui erano sottoposti a una terapia insulinica standard (66,3% vs 32,3%, P<0,001), come anche meno tempo in iperglicemia (glicemia superiore a 180 mg/dl) (33,2% vs 67,0%), hanno riportato il primo autore Aideen Daly e colleghi della University of Cambridge, in UK, «Molte persone affette da diabete di tipo 2 lottano per gestire i livelli di zucchero nel sangue utilizzando i trattamenti attualmente disponibili, come le iniezioni di insulina» ha sottolineato la coautrice Charlotte Boughton in una dichiarazione. «Il pancreas artificiale può fornire un approccio sicuro ed efficace per aiutarli, è una tecnologia semplice da usare e può essere implementata in sicurezza a casa».

Gestione sicura della glicemia

La somministrazione di insulina a ciclo completamente chiuso rappresenta un nuovo metodo di controllo del glucosio sensibile alla glicemia e comprende un monitor continuo del glucosio, una pompa per insulina e un algoritmo di controllo che modula automaticamente la somministrazione sottocutanea di insulina. I sistemi ibridi a circuito chiuso, che non sono completamente automatici perché richiedono di inputare l’assunzione dei carboidrati e dei boli prandiali di insulina, sono disponibili in commercio per le persone con diabete di tipo 1.

I ricercatori hanno spiegato che i sistemi a circuito completamente chiuso, che sono più convenienti e non richiedono input da parte dell’utente durante i pasti, in precedenza hanno dimostrato di migliorare il controllo del glucosio sia nelle persone con diabete di tipo 2 in regime di ricovero che nei soggetti in regime ambulatoriale che necessitano di dialisi per un periodo di 20 giorni. Tuttavia non erano ancora stati valutati i vantaggi in un periodo di utilizzo superiore ad alcuni mesi.

Il sistema CamAPS HX utilizzato nel nuovo studio si è rivelato sicuro, senza aumentare il tempo trascorso in ipoglicemia (glicemia inferiore a 70 mg/dl, 0,44% vs 0,08% nel periodo di controllo). È attualmente approvato per l’uso solo nel Regno Unito e nell’Unione Europea, ma molti altri sistemi di questo tipo sono autorizzati dalla Fda per chi soffre di diabete di tipo 1.

Non si sono inoltre verificati episodi di grave ipoglicemia anche se, hanno aggiunto gli autori, gli utenti hanno riferito di essere un po’ preoccupati per l’ipoglicemia durante l’utilizzo del sistema a circuito chiuso. «Uno degli ostacoli all’uso diffuso della terapia insulinica è stata la preoccupazione per il rischio di gravi ‘ipos’, ovvero livelli di zucchero nel sangue pericolosamente bassi», ha spiegato Daly in un dichiarazione. «Ma non si sono verificati in nessuno dei partecipanti allo studio e i pazienti hanno trascorso pochissimo tempo con livelli glicemici inferiori ai livelli target».

L’uso del pancreas artificiale ha comportato un livello medio di glucosio più basso nel corso delle 8 settimane di studio (media 166 vs 226,8 mg/dl, 9,2 vs 12,6 mmol/l) e un livello di emoglobina glicata (HbA1c) significativamente inferiore (7,3% vs 8,7% durante il periodo di controllo).

Elevata soddisfazione dei pazienti

Un evento avverso grave correlato al trattamento si è verificato con il sistema a circuito chiuso, con un paziente che ha richiesto il ricovero in ospedale a causa di un ascesso nel sito della cannula della pompa che ha richiesto incisione e drenaggio. Inoltre un partecipante ha riferito di non essere in grado di gestire il dispositivo e si è ritirato dallo studio durante il periodo di crossover, mentre il resto dei pazienti si è dichiarato molto soddisfatto del sistema.

L’89% dei partecipanti ha dichiarato di dedicare meno tempo alla gestione della malattia, grazie a una minore necessità di iniezioni o test con puntura del dito e una maggiore fiducia nella gestione del diabete.

«Questo studio suggerisce che la somministrazione di insulina a ciclo completamente chiuso è un approccio sicuro ed efficace per gestire il diabete di tipo 2 negli adulti» hanno concluso gli autori. «Sono necessari studi randomizzati e controllati più ampi con popolazioni diverse e un follow-up più lungo per garantire la generalizzabilità su una popolazione target più ampia e per stabilire se si tratta di un approccio economicamente vantaggioso che fornisce benefici sostenuti per le persone con diabete di tipo 2 che richiedono terapia insulinica»

Referenze

Daly AB et al. Fully automated closed-loop insulin delivery in adults with type 2 diabetes: an open-label, single-center, randomized crossover trial. Nat Med. 2023 Jan 11.

Tratto da: Corriere Nazionale, 13 marzo 2023