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Pedersoli: team pancreas, finita prima fase, ora la ricerca

 

Se oggi il gruppo di alta specializzazione del pancreas del Policlinico di Verona è tra i primi quattro al mondo qualcosa lo deve alla personalità luminosa e carismatica del professore Paolo Pederzoli. I numeri – spiega un comunicato dell’ufficio stampa del San Carlo di Potenza, sede oggi del meeting sul pancreas - parlano chiaro: 21 medici, di cui 13 in formazione e 2 dottorandi), oltre 1200 pazienti ricoverati ogni anno da tutta Italia. La maggior parte degli interventi eseguiti dall'equipe è rappresentata dalle resezioni pancreatiche maggiori che superano oggi nel loro insieme i 300 casi/anno, facendo di Verona il 1° Centro Nazionale e tra i primi 5 nel mondo. Ad aprile il gruppo chirurgico ha raggiunto il numero di 1000 interventi demolitivi della testa del pancreas considerato tra i più difficili in ambito chirurgico nell'arco degli ultimi 15 anni. Nella struttura dedicata del Policlinico Rossi si registra il più alto tasso di casistica clinica a livello nazionale. Sono ben 2500 i pazienti che vengono ogni anno visitati nelle strutture scaligere. Tutti i dati dei pazienti ricoverati sono inseriti in un database aggiornato semestralmente, che costituisce uno dei più grandi patrimoni clinici di fondamentale importanza per la ricerca e conoscenza degli approcci terapeutici adottati. L'attività scientifico-assistenziale pancreatica ha un approccio multidisciplinare e coinvolge circa 100 medici residenti con l'apporto di colleghi di fama nazionale ed internazionale (visiting professors) che vengono periodicamente presso il centro di Verona. Esiste, inoltre, una partnership istituzionale formalizzata con il Massachusset General Hospital (Harvard University) di Boston per la ricerca sulle neoplasie.
Ed è proprio l’avvio dell’attività di ricerca che il professor Pederzoli indica per il centro per la prevenzione, diagnosi e cura delle malattie del pancreas dell’Ospedale San Carlo di Potenza, nato da un rapporto di collaborazione con il centro di eccellenza di Verona siglato a gennaio. Pederzoli tira un sommario bilancio al termine dei lavori del meeting odierno, che si è svolto presso l’auditorium dell’ospedale potentino e in cui sono stati presentati i primi risultati del progetto.
“Possiamo considerare conclusa la prima fase di costituzione del team. È una fase complessa, perché prevede la messa in rete di professionalità diverse ed articolate e richiede la costruzione di un metodo di lavoro condiviso. Grazie all’impegno profuso dal professor Massimo Falconi, che ha preso a cuore le sorti del progetto, si sono avviate le prime attività chirurgiche. Con il costante rapporto e scambio tra Verona e Potenza sono decine i casi clinici già studiati. A questo punto la
prossima tappa del percorso è l’avvio dell’attività di ricerca e quindi è importante il coinvolgimento dell’Irccs di Rionero che ha risorse e strumenti a ciò dedicati. Così tra qualche mese potremo parlare realmente di primi risultati del progetto”.
Tratto da: basilicatanet.it, BAS 05, 18 settembre 2010